L’ISIS sferra nuovi attacchi nello Yemen contro 3 moschee, oltre 130 morti e più di 340 feriti

Tutto il mondo non ha ancora finito di piangere le vittime della strage al museo del Bardo di Tunisi avvenuto appena due giorni fa quando l’ISIS, oggi, sferra un altro attacco. Sarebbero 4 i kamikaze che oggi, venerdì 20 marzo, si sarebbero esplodere all’esterno di 3 moschee, due a Sanaa e una a Saada, a Nord dello Yemen.
Secondo la televisione Al Masirah, di proprietà dei ribelli Huthi che controllano la capitale yemenita, il bilancio e’ di 137 morti e 345 feriti, tutti a Sanaa perchè a Saada è morto soltanto l’attentatore.
Gli attacchi a Sanaa sono avvenuti durante la preghiera collettiva del venerdi’. Un kamikaze si e’ fatto saltare in aria nella moschea Badr, nel Sud della citta’, e un altro ha seguito il suo esempio all’esterno mentre i fedeli fuggivano atterriti. Un terzo attentatore ha azionato la cintura esplosiva che portava su di se’ nella moschea di Al-Hashahush, nel Nord di Sanaa.
Secondo una fonte medica, tra le vittime vi e’ un importante religioso Huthi, Al Murtada bin Zayd al Muhatwari, Imam della moschea di Badr. Nessuno ha finora rivendicato gli attentati, ma i primi sospettati sono i miliziani di Al Qaida nello Yemen, che gli Usa considerano la branca piu’ pericolosa della rete terroristica a livello globale.
L’attentato di Sanaa è stato compiuto durante la preghiera collettiva del venerdì, all’indomani di scontri a Aden, nel Sud del Paese, tra truppe fedeli rispettivamente al presidente Abed Rabbo Mansur Hadi e al suo predecessore Ali Abdullah Saleh. Hadi si è rifugiato nel mese di febbraio ad Aden, la ex capitale dello Yemen del Sud, dopo essere fuggito da Sanaa, dove gli Huthi lo tenevano agli arresti domiciliari.
L’Isis ha rivendicato gli attacchi alle moschee, afferma il sito Site Intelligence Group, che monitora l’attività dei jihadisti online. L’Isis, scrive Site in un tweet, ha rivendicato “cinque attentati suicidi a moschee houthi nei governatorati yemeniti di Sanaa e Saada”. Poi in rete avrebbero diffuso un comunicato “Comunicato di rivendicazione delle operazioni di martirio”, recita il titolo del documento, nel quale si spiega: “Cinque cavalieri del martirio con le loro cinture esplosive si sono lanciati in una operazione benedetta da Allah che l’ha resa possibile”. E continuando si legge: “Quattro di loro si sono infilati nei covi dei Rafidah (termina per indicare i sciiti, ndr) Huti nella provincia di Sanaa facendo saltare per aria le loro sedi Badr e al Hashush”; ovvero le due mosche attaccate.
Poco prima, anche Rita Katz, direttrice di Site, aveva scritto in un tweet che account Twitter collegati all’Isis avevano affermato che lo Stato islamico e’ “dietro le cinque operazioni suicide di oggi in Yemen: quattro a Sanaa e una a Saada contro moschee houthi”.
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