Banca Etruria, Boschi e Gelli. Tutto limpido?

Qualche mese fa l’allora Ministro Lupi, quota NCD, venne portato alle dimissioni per una spiacevole storia di favoritismi per il suo figliolo, per un rolex di troppo come regalo di laurea e per un posto di lavoro non esattamente sudato e strappato col sangue. Dal mio personale punto di vista, dimissioni sacrosante. Ripeterò fino all’afasia che i politici devono essere integerrimi, specchiati, devono essere il meglio della nostra società, e non lo specchio deformante del circo di nani e ballerine che troppo spesso affollano le nostre strade.Bravo Renzi, mi venne da dire allora.
Ma poi abbiamo visto che la realpolitik renziana non ha molto a che vedere con l’essere integerrimi e molto a che vedere con l’opportunismo ed il potere. Il Governatore De Luca era un impresentabile per la poltrona di primo reggente della Campania. Ma portava voti, garantiva una regione, ed allora pazienza.
La ministra Boschi, con quegli occhioni da cerbiatta e nulla più, è una stampella fondamentale di questo governo. Diciamocelo: tolto Padoan (forse) questo governo è un governo balneare stiracchiato oltre ogni umana pazienza e tollerabilità. Abbiamo un ministro del lavoro, Poletti, che dovrebbe solo stare in silenzio. Un ministro completamente scomparso (da quanto non la vedete il ministro Guidi?). Un ministro della sanità, la Lorenzin, che è un ossimoro vivente col dicastero che regge. Un ministro degli esteri che spero sia sempre all’estero, perchè qui in Italia di lui si son perse le tracce, un ministro della PA che forse dorme poco per problemi con la prole piccolina, visto che in un anno ha tirato fuori una legge di riforma della PA senza che questa sortisse cambiamenti sostanziali, e per il resto non c’è mai, e quando c’è ha sempre la faccia assonnata. E poi abbiamo il ministro dell’Interno, quell’Angelino Alfano che serve a questo stato come il due di bastoni a briscola coppe, anzi, picche.
E poi la Boschi, che parla, parla, parla senza mai dire nulla.
Ma fosse solo quello, per carità, è in buona compagnia, la sopporteremmo.
Il problema vero è che la Boschi non è solo espressione di un governo insufficiente.
La Boschi è pure espressione di una famiglia che in questo momento è nella stessa situazione di un naufrago che affronta il mare in tempesta.
Si è partiti dalla Banca dell’Etruria e dal padre. Si è passati al fratello, che pure lui ha le sue belle magagne, per giungere alla cognata, che pure lei stava nella banca, e qualcosa sembra che abbia a che fare. A casa mia, tutto questo è conflitto di interessi. Ma lei tiene a precisare che non sono “i Berlusconi di Arezzo”.
Eh già, ad Arezzo non ci sta Berlusconi, ad Arezzo ci sta(va) Gelli.
E, non lo dico certo io, la Banca Etruria con Gelli aveva rapporti stretti, dal momento che la loggia aveva in Banca Etruria il conto corrente su cui appoggiava le quote associative degli affiliati alla loggia, presumibilmente anche quelli di cui, ancora oggi, non sappiamo nulla. Sarebbe bastato investigare un attimo, forse, ma visto che nel CDA della banca ai tempi sedevano un paio di grembiulini della loggia segreta ecco che tutto si è stemperato nell’oblio. In sostanza, tutto questo mi porta ad una domanda, che ahimè, lo so già, rimarrà senza risposta: ma è proprio impossibile, in questo paese, essere governati da persone che non abbiano per forza un rapporto così morboso col potere e con l’illegalità diffusa?
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