A Cassina de’ Pecchi il Museo dell’Arte in ostaggio creato da Salvatore Giannella

(a.m.) Salvatore Giannella, pugliese di Trinitapoli, è stato un grande giornalista: dopo aver fondato il mensile Airone e diretto L’Europeo, negli ultimi anni della sua carriera è stato al settimanale Oggi, dove si è occupato di cultura, la sua grande passione. Andato in pensione, Salvatore (che un giorno raccontò a chi scrive di aver limitato le sue letture a un solo libro al giorno, quindi non più di 365 all’anno) ha continuato a coltivare attivamente la sua passione sia per il giornalismo sia per la cultura. Pubblica libri e, da qualche anno, ha un suo sito internet (giannellachannel.info)
Dal 16 maggio a a Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano, in un antico torrione seicentesco restaurato, da una sua idea è nato il MAIO, Museo dell’Arte in Ostaggio.
Un piccolo ma suggestivo museo che vuole sollecitare memorie e azioni per recuperare le 1.651 opere «ancora prigioniere di guerra» trafugate in gran parte dai nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Tra i tanti capolavori c’è anche la “Testa di fauno”, prima scultura di Michelangelo, rubato dal Castello di Poppi, in provincia di Arezzo, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1944 dai nazisti della 305* divisione di fanteria.
Nel MAIO una postazione multimediale con video 3D, opera della giovane start up milanese Streamcolors, presenta ed esplora alcune delle opere ancora “prigioniere di guerra” trasformandole in immagini rielaborate attraverso algoritmi e pennelli elettronici.
Il MAIO ospiterà mostre temporanee: si è partiti con riproduzioni 1:1 di famosi capolavori salvati durante la guerra da Pasquale Rotondi, Soprintendente di Urbino, e altri funzionari delle Soprintendenze e nascosti a Sassocorvaro e Carpegna, nel Montefeltro marchigiano.
La ricerca di queste 1.651 opere (le storie sono raccontate da filmati e documenti esposti nel museo), come scrive Tina Lepri sul Giornale dell’arte online è iniziata subito nel dopoguerra da Rodolfo Siviero, il famoso 007 dell’arte incaricato dal Governo per il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia durante la guerra.
Info per visite guidate: Biblioteca di Cassina, tel. 02.9529295.
Mail: salvatoregiannella@yahoo.it
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