A Porte Chiuse – Dentro L’anima che Cuoce, al Teatro i

In scena al Teatro i dal 15 al 17 dicembre A Porte Chiuse – Dentro L’anima che Cuoce. Uno spettacolo di Andrea Adriatico ispirato a Jean-Paul Sartre. Drammaturgia di Andrea Adriatico e Stefano Casi. Con Leonardo Bianconi, Gianluca Enria, Teresa Ludovico, Francesca Mazza e l’amichevole partecipazione di Angela Malfitano e Leonardo Ventura. A cura di Daniela Cotti, Giulia Generali, Laura Grazioli, Alberto Sarti, Saverio Peschechera. Scene e costumi di Andrea Barberini. Una produzione Teatri di Vita, Akròama T.L.S. in collaborazione con Teatri di Bari con il sostegno di Comune di Bologna – Settore Cultura, Regione Emilia Romagna – Servizio Cultura, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Due donne e un uomo, rinchiusi in un salotto per l’eternità. Quel salotto elegante e perbene è l’aldilà, e la loro convivenza è la condanna dopo la morte. Jean-Paul Sartre scrive A porte chiuse nel 1944, firmando uno dei capolavori della drammaturgia europea: un serrato dialogo fra tre morti che protraggono la loro pena semplicemente rigettandosi in faccia verità scomode. Il testo è una metafora delle relazioni sociali e della stessa identità deformata dalla prospettiva degli altri: la perfetta realizzazione della famosa frase di Sartre “l’inferno sono gli altri”.
Il testo, per la sua capacità di descrivere i rapporti umani, e dunque le aberrazioni e forzature del giudizio altrui, rimane attualissimo, anche settant’anni dopo, nell’epoca in cui il “controllo” dell’altro passa impietoso e violento attraverso i media e i social network, definendo un “inferno globale” che è l’ambiente in cui viviamo.
Dopo gli “inferni” di Copi, Elfriede Jelinek, Koltès, Beckett o Pasolini, Andrea Adriatico approda all’opera più esplicita riguardante la pressione sociale come fonte di sofferenza per l’uomo della nostra epoca. E lo fa in una coproduzione che vede coinvolti Teatri di Vita, Akròama T.L.S. e Teatri di Bari. Lo spettacolo rientra nel progetto Atlante: “progetto cervicale per chi soffre di dolori al collo, dolori da peso del mondo”, che si sviluppa attraverso gli spazi urbani. Dopo Bologna, 900 e duemila, prima tappa di Atlante negli spazi monumentali del capoluogo emiliano, ecco lo spazio tutto interiore e domestico di A porte chiuse, seconda parte del progetto.
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