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EsteticaSalute e benessere
Home›Salute e benessere›Estetica›A volte un seno nuovo può essere una buona idea

A volte un seno nuovo può essere una buona idea

By Franco Vercesi
15 Dicembre 2015
2507
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Il seno costituisce una delle regioni a più alto valore simbolico del corpo femminile, espressione di rifugio e sicurezza per il bambino diventa uno dei maggiori desideri sessuali per l’uomo adulto e punto di forza per la stessa donna che da un bel décolleté trae sicurezza e visibilità.

Questa enorme valenza ha reso questo diffuso intervento, che tecnicamente non è uno dei più difficili della chirurgia plastica, nella realtà uno dei più complicati da eseguire su misura del fisico e delle aspettative della paziente.

Vediamo brevemente di cosa si tratta: la mastoplastica additiva consiste nell’aumento del volume mammario tramite inserimento di idonee protesi in silicone contenenti gel. Le vie di accesso, come ormai risaputo, sono svariate e l’utilizzo dell’una o dell’altra dipende dalle conoscenze tecniche del chirurgo oltre che dalla situazione della paziente stessa. Affermare a priori, senza valutare il caso specifico, che una tecnica sia migliore dell’altra è inesatto e limitante. Il posizionamento può essere retro-ghiandolare, retro-muscolare o con il doppio piano, parte retro-ghiandolare e parte retro-muscolare ed anche in questo caso non esiste un dogma assoluto che ci dica quale tecnica utilizzare.

Le protesi, poi, possono essere anatomiche o rotonde ed anche questa variabile deve essere valutata sulla specificità della paziente. In aggiunta, è necessario analizzare le condizioni di partenza, legate alle mammelle esistenti, la conformazione del torace e la taglia corporea della paziente stessa.

Un buon chirurgo, come un sarto, deve saper consigliare ed eseguire l’operazione, la tecnica e la taglia adeguate basandosi non solo sul fisico della paziente ma tenendo conto anche di un’altra variabile, la più importante: l’aspetto psicologico. La decisione deve basarsi su un piacere sincero e non superficiale; quel desiderio femminile di poter indossare un abito che metta in risalto il proprio decolleté, di poter avere – o talvolta riavere – un seno adeguato alla propria fisicità e dall’aspetto naturale per ritrovare in sé la quintessenza della femminilità. Negli anni di professione ho visto donne che non avevano bisogno di ulteriori certezze gioire nuovamente del proprio corpo dopo un intervento di mastoplastica additiva così come ho visto donne che rifuggivano la propria femminilità rifiorire ed acquisire sicurezza grazie ad un seno più florido; ma mai ho visto donne con un atteggiamento superficiale di fronte a questo intervento.

Per tutte queste ragioni la visita per una mastoplastica additiva deve essere adeguatamente lunga ed esaustiva per capire e farsi capire.

L’evoluzione tecnologica del materiale, la protesi per intenderci, ha contribuito ad un’evoluzione del gusto verso una maggiore naturalezza riguardo al passato lasciando alle spalle quei seni tondi e dall’effetto visibilmente fasullo “alla Bay Watch” riducendo allo stesso tempo le complicanze come la contrattura capsulare che oggi è piuttosto rara, ma non per questo rendendo perenni le protesi che in ogni caso devono essere sostituite ogni 10-20 anni.  E’ curioso poi vedere come a fronte di una maggiore naturalezza negli anni siano però rimasti alcuni gusti dimensionali da paese a paese, in Europa il seno tende ad essere florido ma equilibrato col resto del corpo, in Sud America fino a qualche tempo fa si portava un seno più piccolo a fronte di glutei generosi ma da qualche anno a questa parte ho personalmente visto una evoluzione, non sempre positive, del gusto con seni molto grossi e glutei ancora più grossi dando un aspetto quasi caricaturale; nel Nord America il seno è decisamente molto grosso, spesso disarmonico e ultimamente il gusto risente delle mode latino-americane precedentemente descritte per il Sud America.

Insomma ad ogni Paese la sua scollatura ma non dimentichiamo gusto e sicurezza.

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