Machete sul treno, condannati tre dei sei latinos

Latinos condannati con pene abbastanza severe per l’aggressione al ferroviere di Trenord, Carlo Di Napoli, il cui braccio venne quasi amputato dal colpo inferto dal machete di Josè Ernesto Rosa Martinez. Quattordici anni di carcere per lui, il salvadoregno che aggredì il capotreno, mentre con 16 anni è stato condannato Jackson Lopez Trivino, che in quell’11 giugno ebbe un ruolo attivo, senza però poi ammettere le proprie responsabilità. Condannato a 11 anni e quattro mesi anche un altro giovane sudamericano, Andres Lopez Barraza, pure lui appartenente alla gang MS13 (la tristemente nota Mara Salvatrucha).
Sono però stati assolti altri tre giovani, che pure erano presenti al fatto, e sulla cui innocenza sarebbe lecito porsi più di qualche domanda. Ovvero, se di un gruppo di sei, ben tre si beccano oltre dieci anni di carcere, è difficile che il resto delle gang stesse lì fermo a leccare un cono gelato. Ma tant’è, sono queste le stranezze della giustizia italiana, troppo spesso dalla parte degli aggressori che delle vittime.
La ristrettezza delle pene è comunque da ascriversi all’utilizzo del rito abbreviato, che ha diminuito di un terzo la sentenza finale (i 16 anni Lopez Trivino sarebbero altrimenti stati 24).
Il fatto avvenne nel giugno 2015, quando il capotreno Di Napoli venne aggredito da un gruppo di sudamericani alla fermata di Villapizzone durante un normale controllo dei biglietti. Venne colpito anche un suo collega, Riccardo Magagnin, intervenuto in sua difesa e colpito a calci e pugni.
La minor pena con cui è stato condannato l’autore del fendente di machete, Rosa Martinez, 20 anni, rispetto a Lopez Trivino, è dovuta alla diversa collaborazione alle indagini da parte dei due.
Anche per gli altri tre accusati, tutti già in libertà e assolti “per non aver commesso il fatto”, il pm aveva chiesto condanne a pene comprese fra gli otto e i 14 anni.
Per Di Napoli, che si è detto soddisfatto della sentenza, è stato disposto anche un risarcimento a titolo di provvisionale di 50mila euro. Una provvisionale da 20mila euro, invece, è stata disposta a favore di Magagnin. Risarcimento (da quantificare in sede civile) anche per Trenord.
Intanto, mentre Di Napoli dovrà ancora a lungo lottare per riacquisire la funzionalità dell’arto, tre dei sei latinos potranno già da oggi mangiare tranquillamente nachos e tortillas (giusto per non perdere confidenza con la ‘s’ finale). E buon appetito a tutti.
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