Alex Bellini, il rematore solitario in questi giorni a Milano

Testo e foto di GAETANO GIAMBUSSO
Alex Bellini è tornato a Milano con la sua immensa grinta e motivazione a parlare dei suoi sogni, di ambiente, acqua e sostenibilità, anche in qualità di ambasciatore di Expo 2015.
Martedì è stato protagonista di un intervento nella Mile School, una scuola internazionale di Milano, dove si è confrontato con i giovani studenti riguardo alcune problematiche inerenti il suo nuovo progetto, ovvero quello di vivere su un iceberg alla deriva, problematiche che potrebbero sorgere durante questa sua avventura.
Alex Bellini, rematore oceanico, maratoneta estremo, mental coach e motivational speaker, insomma uno psicoatleta che della sua passione per l’avventura ha fatto la sua professione, lo si può incontrare in questi giorni a Milano.
Alex non ha bisogno di molte presentazioni: nell 2005 ha attraversato l’Oceano Atlantico a remi, 11.000 km in 266 giorni di pura solitudine; nel 2008 si è cimentato nella traversata dell’Oceano Pacifico, 18.000 km affrontati con coraggio e caparbietà che da Lima (Perù) lo hanno portato a Sidney (Australia).
Se poi aggiungiamo un’ultra-maratona di 5.200 km lungo gli Stati Uniti d’America, una traversata dell’Alaska di 600 km e tante altre piccole avventure, chi fino ad oggi non abbia letto un suo libro o seguito una sua impresa si sarà già fatto un’idea della forza e della motivazione che stanno dietro quest’uomo.
L’ultimo suo progetto, che è anche uno dei suoi più grandi sogni è quello di cui ha parlato con le scolaresche: Alex ha deciso di provare a vivere su un iceberg in scioglimento al largo della Groenlandia.
Vivrà all’interno di una capsula di sopravvivenza indistruttibile e a prova di tsunami, progettata per l’occasione dall’ingegnere aeronautico Julian Sharpe, fondatore della Survival Capsule, un’azienda specializzata nella costruzione di capsule di sopravvivenza a prova di disastri naturali.
L’avventura inizierà durante questa primavera e si concluderà ad avvenuto scioglimento dell’iceberg, entro dodici mesi, si stima.
I motivi che lo spingono alla realizzazione di questa impresa sono molteplici: da un lato lo studio della relazione che intercorre tra uomo e ambiente e dall’altro la sensibilizzazione riguardo i cambiamenti climatici, come del resto anche la promozione di una vita più sostenibile.
Alex era già stato a Milano lo scorso autunno in occasione del Festival delle Lettere, prima in Piazza Gae Aulenti, di fronte all’istallazione artistica ispirata al suo sogno, ovvero la ricostruzione di un iceberg nel bel mezzo della piazza; successivamente al Teatro Litta, come protagonista della sua performance “Lettera ad un sogno”.
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