Alfano e Pansa a Milano per ringraziare le forze di polizia

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano e il capo della Polizia Alessandro Pansa arriveranno domani, martedì 5 maggio, a Milano per «ringraziare le forze di polizia che sono state protagoniste, per il lavoro che hanno fatto».
La notizia viene data dallo stesso ministro nel corso della trasmissione Quinta Colonna in onda su Rete4 dove Alfano è intervenuto questa sera in merito agli scontri di venerdì scorso affermando che «le forze di sicurezza di Milano hanno studiato nel dettaglio la manifestazione. Non parliamo di un videogame- ha detto il ministro- le decisioni si prendono sul campo».
«Uno Stato di diritto è fondato sulle regole del gioco e la regola prevede che se anche c’è l’Expo e qualcuno vuole manifestare contro, lo deve poter fare. Ma siccome c’è chi sporca queste regole, noi dobbiamo cambiarle».
Alfano ha indicato tre punti: «più potere ai prefetti, per impedire i cortei quando ci sono rischi di infiltrazioni; arresto differito, entro le 48 ore, come avviene per il calcio, se dalle telecamere si riesce ad identificare i violenti; trasformare in un vero e proprio reato quello che oggi è soltanto una contravvenzione, il travisamento. Servono pene più severe per gli incappucciati».
«Porterò in Parlamento questo pacchetto – ha continuato il ministro – e voglio vedere come reagiranno alcune forze politiche che fino a 20 giorni fa parlavano di identificativo delle forze dell’ordine: il problema è identificare le forze dell’ordine o questi qua?».
«Quelle immagini con le maschere antigas, le tute, le accette per terra, sono le immagini della loro resa, della loro sconfitta». I black bloc, ha aggiunto, «volevano sviare, farsi seguire dai poliziotti e raggiungere la Scala, il Duomo e l’Expo gate per abbatterlo. E perchè questo non si è verificato? Perchè i poliziotti non sono caduti in trappola e hanno gestito con intelligenza una situazione difficilissima».
«Siamo accanto ai milanesi che hanno subito danni e non faremo mancare il ristoro – ha concluso Alfano- ma ricordiamoci sempre che se non c’è scappato il morto e non c’è stato sangue è perchè noi siamo stati bravi»
Poi, il ministro dell’interno Angelino Alfano, in un tweet ha scritto: «Contro chi gioca sporco occorre cambiare le regole del gioco:più poteri ai prefetti, arresto differito e punire incappucciati».
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Il Segretario generale Sap Polizia, Gianni Tonelli, dice di essere stato testimone di un “Disordine pubblico”. Più che disordine pubblico- perché di fatto tale è qualsiasi turbativa dell’ordine pubblico-, forse, sarebbe meglio chiamarlo disordine istituzionale. Essendo di fatto tale. Insomma, lo Stato si piega, si contorce, si fa violentare, si rintana, mette in pericolo la gente –non c’è scappato il morto per pura fortuna-, calpesta la Legge e la volontà popolare, che richiedevano un’adeguata attiva reazione, incassa a più non posso, ovviamente a spese della comunità, permette a quei pendagli da forca di terrorizzare un’intera città e di distruggerne un quartiere, e poi, alla Giufà, si festeggia. Già! Niente di più kafkiano e sarcastico insieme. Ma, soprattutto, niente di più indecente. Ma Alfano è riuscito a farlo tutto da solo. E calice in mano, va dal capo della Polizia, a cui aveva ordinato -costi quel che costi al Corpo della polizia-, di non intervenire e lasciare la città in mano ai black block, e lo invita a brindare allo scampato pericolo. E le Istituzioni plaudono. Ma questa gente, da Mattarella in giù, si rende veramente conto di quello che fa o vive la sua vita virtuale da ologramma e nulla di più?