Alfano: per i cortei divieti come per gli ultras

Nell’occhio del ciclone, dopo gliscontri di venerdì primo maggio a Milano, c’è finito anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. La pressione di chi lo invita a dimettersi dal mondo dei social e dal mondo politico sale come la temperatura della luce dei riflettori puntati su quella che doveva essere la città più blindata del momento con l’Expo in atto.
Angelino Alfano, in un’intervista al Corriere della Sera, in attesa di un nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana per evitare altre scene di guerriglia afferma che il governo lavora a «divieti preventivi come avviene per le partite di calcio», sarà dato «uno strumento più efficace ai prefetti».
Nessun mea culpa sulle violenze di Milano nel giorno dell’inaugurazione dell’Expo, ma ribadisce: «il peggio è stato evitato».
«Mentre esplodono le bombe carta, uomini e donne delle forze dell’ordine devono prendere decisioni – afferma -. E io posso dire che hanno fatto una scelta intelligente perchè i manifestanti volevano essere inseguiti in modo che si scoprissero i presidi che impedivano ai manifestanti l’accesso al centro storico della città. Hanno lanciato le molotov per distrarre gli agenti e pianificare attacchi altrove, invece si è riusciti a impedirlo».
«Nel nuovo disegno di legge sulla sicurezza urbana – spiega Alfano – abbiamo previsto l’arresto differito per i manifestanti in modo da avere ancora più poteri per bloccarli e inaspriremo il trattamento sanzionatorio per chi porta un casco o altri indumenti per celare la sua identità». Intanto il governo lavora a divieti preventivi come per gli incontri di calcio: «quando c’è un alto indice di pericolosità – precisa – sarà proibito sfilare nel centro delle città, proprio come già avviene quando si impedisce ai tifosi di andare in trasferta».
Quanto al risarcimento dei danni subiti dai cittadini di Milano, Alfano garantisce che anche il governo farà la sua parte: «la proprietà è sacra. Per questo siamo pronti ad aggiungere ai soldi della Regione le risorse statali. I cittadini devono recuperare fino all’ultimo euro».
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