Antibiotico, sempre utile? Gli esperti riuniti a Milano dicono che…

di MONICA MARELLI
Che rapporto avete con gli antibiotici? Io non li assumo volentieri perché hanno un curioso effetto collaterale: non mi fanno dormire, mi agitano come se avessi bevuto litri di caffé. Ho deciso di scrivere questo post perché l’altro giorno sono stata a una interessantissima conferenza stampa sulla resistenza, il fenomeno per cui questi farmaci non riescono più ad uccidere i batteri. Gli esperti inglesi parlano di un pericolo al pari del terrorismo: davvero inquietante.
Le cause sono diverse e agiscono contemporaneamente: «Sono l’assunzione esagerata ed errata di antibiotici e il loro uso massiccio in zootecnia» ha affermato il dottor Roberto Mattina, professor ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica e direttore della Scuola di Specializzazione in microbiologia e virologia all’Università agli Studi di Milano. L’esperto ha spiegato che “La resistenza più diffusa è quella acquisita da un ceppo batterico che all’inizio è vulnerabile nei confronti di un antibiotico ma man mano che sta a contatto con esso, si seleziona una popolazione batterica resistente».
Come fanno i batteri a difendersi? Mettono in atto diverse strategie, ha speigato il dottor Mattina, fra cui l’impermealizzazione (la membrana che li avvolge, come se fosse la loro “pelle” non fa passare le molecole di antibiotico) e il sistema di efflusso attivo (il batterio diventa capace di espellere la molecola di antibiotico prima che questa riesca a fare effetto: come una colf solerte che butta la spazzatura subito fuori di casa invece di depositarla nel cestino).
Al momento le resistenze più gravi sono quelle che si verificano nel luogo più pulito del mondo: l’ospedale. Cosa si può fare? Innanzitutto come ha spiegato il dottor Giuseppe Spriano, Presidente della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale, consumarne di meno e fidarsi di più del medico di base: se il medico ci dice che nonabbiamo bisogno di antibiotici, non dobbiamo insistere. Su 4 prescrizioni di antibiotici, infatti, 3 sono state compilate per l’asfissiante richiesta del paziente, dice Spriano (nota personale: il mio medico di base tra l’altro mi dice che sempre più spesso le persone si presentano con le stampate da internet e giocano a fare il dottor House de noartri: deve essere veramente irritante). Secondo l’Aifa, il 49,3% delle laringotracheiti e il 36,3% delle cistiti sono trattate in modo inappropriato con gli antibiotici…
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