Antidoping: 26 atleti italiani rischiano la squalifica

L’ufficio della Procura Antidoping della NADO (National Anti-Doping Organization) ha deferito ben 26 atleti italiani della Fidal relativamente all’indagine Olympia, condotta da Nas e Ros dei Carabinieri di Trento, su mandato della procura di Bolzano.
I 26 atleti rischiano così la partecipazione alle prossime Olimpiadi di Rio. Per loro è stata chiesta la squalifica di 2 anni per violazione dell’articolo 2.3 delle norme sportive antidoping, mentre per alti 39 atleti è stata chiesta l’archiviazione dall’accusa di mancata reperibilità al controllo.
Lalli, Collio, Gibilisco, Donato, Meucci, Howe, Greco, Pertile sono solo alcuni dei 26 atleti della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) per i quali è stata chiesta la squalifica di 2 anni per “elusione, rifiuto e omissione di sottoporsi ai prelievi dei campioni biologici”.
I 26 atleti italiani deferiti dalla procura Antidoping della NADO Italia sono: Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Vistalli, Silvia Weissteiner. Tutti sono appunto accusati della violazione dell’articolo 2.3, con la richiesta di squalifica per 2 anni.
Invece tra i 39 azzurri ai quali è stata richiesta l’archiviazione dall’accusa di mancata reperibilità al controllo, troviamo: Alex Schwazer, Valeria Straneo, Antonietta Di Martino, Libania Grenot e Simona La Mantia.
Ecco le parole del presidente della Fidal, Alfio Giomi: “Fiducia nell’operato della Procura Antidoping del Coni, ed auspicando una rapida conclusione dell’iter giudiziario. Ritengo opportuno sottolineare quanto già espresso a suo tempo. Vorrei solo ricordare che il Consiglio federale attualmente in carica ha stabilito il 28 febbraio dello scorso anno che gli atleti, al secondo mancato controllo e/o mancata comunicazione, perdano ogni forma di assistenza da parte della Federazione; ed inoltre, che lo stesso Consiglio ha varato il 20 dicembre 2013 il “Codice etico dell’atletica italiana”, che prevede, tra le altre cose, l’automatica esclusione dalle squadre nazionali per gli atleti condannati a pene superiori ai due anni di squalifica per fatti di doping”.
Latest posts by Redazione (see all)
- Mangiare al Museo, a Milano - 27 Gennaio 2022
- La Calisto di Cavalli per la prima volta alla Scala - 25 Ottobre 2021
- Don Chisciotte agli Arcimboldi - 20 Ottobre 2021
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento