Apre oggi a Palazzo Reale la mostra “La Grande Madre”

Si è tenuta ieri al Palazzo Reale di Milano la conferenza stampa che introduceva la Mostra “La Grande Madre” prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi, patrocinata dal Comune di Milano e che inizia proprio oggi (terminerà il prossimo 15 Novembre): vi sono esposte diverse opere di 137 artisti internazionali e ha per tema la condizione femminile e, in particolare nella sua veste di madre dall’inizio del XX secolo fino ai nostri giorni. La si può considerare pertanto, oltre che una mostra d’arte anche una testimonianza dal punto di vista storico, perché mostra attraverso quadri, sculture e fotografie il modo in cui viveva e veniva vista la figura femminile, soprattutto nella sua veste materna, nelle varie parti del mondo, a seconda delle situazioni sociali e politiche che venivano vissute nei vari paesi del mondo. Significativa, per esempio, è la figura della donna nel periodo fascista, in cui la donna veniva considerata soprattutto nella sua figura materna, in quanto “fattrice” e in tale veste veniva presa particolarmente in considerazione nel modo di rapportarsi a lei. Naturalmente l’iconografia dell’epoca teneva conto di quest’aspetto e diverse sono le opere che ne danno conferma, soprattutto foto.
Ma, se in Italia la donna nel periodo fascista era assoggettata, compiacentemente o no, questa è tutta da vedere, in altre parti del mondo, per esempio negli Stati Uniti, la donna era pienamente padrona si se stessa, più libera e indipendente, era alle prese con opere d’arte che erano già allora in netto contrasto con quanto avveniva in altre parti del mondo. Ne danno conferma, per esempio, Magdalena Abakanowicz, Alice Guy-Blaché, Gertrude Käsebier e altre ancora, presenti con le loro opere all’inizio della mostra. La mostra è congegnata in modo tale che il percorso che il visitatore segue è di ordine storico: si inizia quindi nelle prime due sale con le opere delle artiste citate e si continua, proseguendo il corso della storia. Ecco quindi nella terza sala Lucio Fontana che promosse un tipo d’arte multimediale e la cubana Ana Mendieta che invece trovava attinenza tra la donna e la terra, entrambe fecondatrici e le sue opere mettono infatti in rapporto il corpo femminile e la “madre” terra.
Così, proseguendo nel percorso, ci vediamo immersi in opere di artisti tra i più importanti del secolo scorso. Ed ecco arrivare le opere del periodo della psicanalisi, del futurismo, del surrealismo e così via. La mostra, in sostanza, prendendo un po’ a pretesto la figura femminile ha voluto da essa trarre lo spunto per mostrarci opere di autori importantissimi che non sarebbe possibile vedere altrimenti, essendo molte opere appartenenti a collezioni private.
La donna viene seguita dal momento della crescita, e non si ha timore di mostrare in quadri e sculture in suoi genitali, proprio per ricordare la sua figura materna, fino al momento della morte che rappresenta l’ultima parte della mostra dove vi sono le foto anche di Roland Barthes con la sua amatissima madre. Come Andy Warhol visibile sia lui dormiente, sia sua madre che, invece parla con il figlio: un’altro grande amore spezzato. In effetti non sono pochi gli artisti che rimasero legatissimi alla propria madre e ne soffrirono molto la dipartita.
Tutto il percorso della mostra è stato ideato da Massimiliano Gioni il quale ha voluto creare un legame tra la mostra e l’Expo che Milano sta vivendo: il tema, sappiamo, è la nutrizione e quale è il tema principale di una madre se non la preoccupazione di nutrire il proprio figlio?
Il Palazzo Reale dedica a questa mostra, che è molto più grande e impegnativa di come era stata annunciata, merita di essere vista almeno due volte, per poterne cogliere suggestioni e meglio comprenderla.
Interessante, sempre parlando di percorso, o come in qualche modo si possa dichiarare, senza tema di smentita che, fermo restando il soggetto principale, la mostra è anche una parte della storia dell’arte del ‘900: non mancano quadri e sculture, ma sono presenti anche allestimenti, foto, video e le stesse opere sono collocate in modo che si possa cogliere al meglio il percorso storico che ha affrontato l’opera d’arte. Certo mancano certe correnti pur importanti e decisive nella storia dell’arte, ma il tanto che c’è da vedere può dichiararsi sufficiente.
E poi basta leggere i nomi degli artisti esposti per non perderla (cito i più importanti e a mente):
Roland Barthes, Lucio Fontana, Man Ray, Marcel Duchamp, Frida Kalo, Maurizio Cattelan, Filippo Tommasi Marinetti, Edward Munch, Andy Warhol, Yoko Ono, Umberto Boccioni, Salvador Dalì. E i vari personaggi del mondo della cultura visibili ora in foto inedite: Franz Kafka, Mirna Loy, Vittorio De Sica, Virginia Woolf, Sigmund Freud, André Breton, Federico Fellini, Alfred Hitchcock, Pier Paolo Pasolini.
Il costo del biglietto è di € 8,00, ridotto € 5
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Ancora una volta i miei coplimenti a Carlo Tomeo. Le sue recensioni sono sempre eccellenti.
Ottima la recensione del Sig Tomeo che invoglia proprio ad andare a vedere questa interessante mostra
Bellissima recensione
Un’altra bella recensione di una mostra sicuramente da non perdere, complimenti Carlo Tomeo.
I dettagli con che il sig. Carlo Tomeo ha descritto la mostra “La Grande Madre”, questa ottima recensione è un invito a vederla. Complimenti!
Interessante articolo, fa proprio venir voglia di andare a vedere la mostra
Bellissima questa recensione….
Deve essere davvero uns mostra molto interessante! Grazie SIG. TOMEO!
Una molto interessante recensione di sig. Carlo Tomeo chi non dimentica di dire che la mostra “La Grande Madre” è così ricca che merita due visite per meglio comprenderla… E ciò è un eccellente consiglio che spesso dovremmo seguire!…
Da come è descritta mi intriga molto. Penso di andare a visitarla…