Arriva l’autunno, eliminiamo i (cattivi) ricordi estivi

Gli incredibili anni ’80 sono terminati e con loro la smodata passione per l’abbronzatura, nonostante questo il piacere per i bagni solari fa ancora parte della nostra cultura.
La tintarella, infatti, oltre a conferire un aspetto più riposato e gradevole al nostro volto porta con sé una sequela di pigmentazioni varie la cui terapia ci terrà occupati per tutto l’inverno.
Una delle cause più frequenti di consultazione che mi capitano in studio nel periodo successivo alle vacanze estive sono proprio le macchie del viso.
Le cosiddette “macchie” cutanee sono iperpigmentazioni della pelle legate a vari fattori, ma principalmente espressione di due fenomeni: l’invecchiamento e l’esposizione al sole, simili alle “macchie senili” ma legate anche a fattori ormonali e infiammatori, come – ad esempio – nel caso di melasma e cloasma.
Le macchie si localizzano principalmente in aree fotoesposte, come volto e mani, e aggravano in questo modo il problema anche da un punto di vista estetico che peggiora la percezione e invecchia il nostro aspetto.
La rimozione delle macchie richiede un approccio prudente e combinato; è necessario abbinare peeling chimici a trattamenti laser specifici, utilizzando estrema prudenza poiché è facile ottenere effetti contrari con prevedibili esiti nefasti.
Le macchie senili sono facilmente eliminabili utilizzando il sistema Starlux, una luce pulsata di nuova concezione che permette di colpire in modo selettivo il pigmento presente nelle macchie stesse senza danneggiare i tessuti circostanti. Dopo ogni trattamento, ambulatoriale e indolore, le macchie diventano più scure per qualche giorno e poi grazie ad una sottile crosticina che si disgrega da sola vengono rimosse dall’organismo. Durante questo periodo è possibile truccarsi e non vi è limite alcuno alla vita di relazione. I trattamenti sono di norma tra i 3 e i 5 ad una distanza di 20-30 giorni l’uno dall’altro. Questo laser ha inoltre la capacità di attivare le cellule del derma e di innescare diversi processi biochimici quali la produzione di nuovo collagene e la contrazione delle fibre elastiche riducendo così i segni del foto e crono invecchiamento. Tale procedura prende il nome di fotoringiovanimento laser. I risultati sono ottimi sia a livello del volto che del decolletè e delle mani.
Per quanto concerne invece melasma e cloasma il trattamento prevede prima l’utilizzo di specifici peeling chimici in grado di modulare la presenza di melanina ed in seguito si procede con il laser frazionato 1540, il solo che riesce a raggiungere la profondità di queste macchie senza attivare quei processi di flogosi che sono alla base del problema. Anche in questo caso i trattamenti sono molto ben tollerati e non richiedono un’astensione dalle normali attività. Occorrono dalle 5 alle 7 applicazioni da eseguire ogni 20 giorni senza alcun segno evidente se non un modico rossore per le prime 24 ore.
Le soluzioni, quindi, per donare nuova luce e freschezza a volto e mani senza soffrire sono, senza dubbio, il fotoringiovanimento chimico e laser. Semplice, no?
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