Auguri di Buone Feste, torniamo ai meravigliosi biglietti di carta

Natale e Capodanno, tempo di feste, auguri e messaggi. Sentimenti ed espressioni che ormai viaggiano sulle onde del web, lasciando sempre meno spazio a quei meravigliosi auguri su cartoncino che si ricevevano in gran numero fino a pochi anni fa, biglietti di carta che, spesso, rimanevano appiccicati su una bacheca multicolore che veniva appoggiata o appesa al muro lungo tutto l’arco delle festività.
Una presenza tattile, meglio di anonimi sms
‘Babbi’ Natale, foreste di pini, paesaggi nordici, renne e pupazzi di neve, ma anche immagini di casette o capanne illuminate nella notte artica, grotte con il Gesù Bambino accudito o stelle comete in uno sfondo dipinto. Biglietti con firmati a mano, con penne o pennarelli colorati, di parenti e amici, magari qualche parvenu spuntato chissà come e chissà perché, ma nell’insieme una gigantesca espressione tattile di presenza, ben più edificante dell’anonimo invio di una mail scritta senza troppo sforzo, in cui ci si trova come destinatari a fianco di una marea di altre persone in ‘cc’ o in ‘ccn’.
Ritornare alla splendida abitudine dei biglietti d’auguri significa staccarsi dalla sempre più globalizzante e spersonalizzante riduzione del Natale a festa qualsiasi, quasi fosse una domenica in più per rimanere in casa senza il lavoro in mezzo alle scatole. Il biglietto ‘fisico’, che ha richiesto la fatica di andare a infilarlo nella buca delle lettere, la presenza di una firma a penna e di un francobollo, magari anch’esso a tema natalizio e da conservare, riporta in auge il senso della famiglia e della sacralità della festa, oltre a rianimare una produzione artigianale delle piccole cartiere e cartolerie nazionali.
Gli auguri di carta fanno bene al cuore e all’economia
Della cosa si interessano in pochi, ma vale la pena citare un vecchio articolo de “La Repubblica” targato 2008, ancora attualissimo: “Per gli esperti di marketing, in effetti, gli auguri di carta non fanno bene solo al cuore, ma anche all’economia: sono un ‘prodotto anticrisi’. Ricevere un biglietto d’ auguri da un amico o da un familiare è rassicurante, conferma che almeno gli affetti non sono stati travolti dalla grande tempesta dei mercati. Mentre per un’azienda, per un’istituzione, spedire auguri significa far sapere che sei ancora lì, che non sei poi tanto vicino all’orlo del baratro da non ricordarti di rendere omaggio alla più confortante e gratuita delle tradizioni, l’appuntamento con i giorni della bontà d’ animo. Il cartoncino natalizio resiste. Questa è una notizia. Anche quest’anno ne spediremo un’ottantina di milioni… la cartolina d’auguri è morta nel 1995, quando la tariffa postale fu parificata a quella delle lettere, e ora la stragrande maggioranza delle cortesie di fine anno viaggiano chiuse nelle buste. Cartoline e biglietti di carta, intendiamo. Perché quelli elettronici, prodotti da pc e telefonini, corrono a ruota libera. Una stima parla di 540 milioni di sms d’auguri pronti a partire tra Natale e San Silvestro”.
Buone Feste a tutti quindi, con tanto di cartoncino speciale rosso, renna dipinta a mano e firma scritta con penna stilografica. Il ‘top’ di un’artigianalità mai come ora da riscoprire e rilanciare.
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