BPCO, presentata una nuova terapia per inalatori

La BPCO è stata la protagonista dell’incontro avvenuto a Palazzo Giureconsulti. Una nuova terapia è stata infatti sviluppata per contrastare la malattia respiratoria cronica e progressiva con cui convivono 210 milioni di persone nel mondo e che provoca circa tre milioni di vittime ogni anno.
L’associazione di aclidinio e formoterolo è infatti la prima cura che tiene sotto controllo i sintomi della BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) per tutta la giornata: al mattino presto, durante il giorno e di notte.
Un’indagine realizzata da GfK e promossa da AstraZeneca svela che oltre tre italiani su quattro hanno perso il respiro almeno una volta nella propria vita. D’altra parte quasi la metà dei pazienti con la BPCO ha difficoltà a fare le scale e a svolgere qualsiasi tipo di attività fisica, mentre uno su cinque ha cambiato lavoro a causa della malattia.
La BPCO è una malattia respiratoria cronica e progressiva con cui convivono 210 milioni di persone nel mondo e che provoca circa tre milioni di vittime ogni anno.
Riconoscere e agire tempestivamente sulla malattia e indirizzare il prima possibile il paziente verso un appropriato percorso diagnostico è fondamentale.
La BPCO è una grave malattia respiratoria che ruba progressivamente il respiro e il cui sintomo principale è proprio il fiato corto (dispnea). Ogni anno, nel mondo, la BPCO costituisce la quarta causa di morte a livello globale.
Per restituire ai pazienti il fiato sottratto dalla malattia è ora disponibile anche in Italia la combinazione di aclidinio e formoterolo che, sviluppata da AstraZeneca, è l’unica associazione di due broncodilatatori – a dose fissa precostituita, somministrata in un unico inalatore – capace di controllare i sintomi mattutini (-17,7%), diurni (-21,6%) e notturni (-25,2%) della BPCO rispetto ai monocomponenti, portando inoltre a un miglioramento clinicamente significativo della dispnea.
“La nuova combinazione di aclidinio e formoterolo costituisce un avanzamento significativo nello scenario terapeutico della BPCO. Il farmaco – dichiara Tommaso Salanitri, Responsabile Area Medica Malattie Respiratorie, Infiammatorie e Autoimmuni di AstraZeneca Italia – ha infatti dimostrato risultati importanti in termini di controllo dei sintomi e del miglioramento delle attività quotidiane, in particolar modo del primo mattino. Inoltre la nuova terapia ha ridotto le riacutizzazioni, da moderate a gravi, del 29%, ritardando la comparsa della prima riacutizzazione: un aspetto molto rilevante soprattutto nei pazienti con BPCO sintomatici. La combinazione viene assunta attraverso un dispositivo inalatorio intuitivo, semplice e dotato di diversi meccanismi di feedback, che rassicurano il paziente ed il medico della corretta e avvenuta assunzione del farmaco. Le malattie respiratorie rappresentano da sempre un’area terapeutica chiave per AstraZeneca. Il nostro impegno nell’offrire terapie efficaci dura ormai da 40 anni e si rinnova costantemente, giorno dopo giorno, con l’obiettivo di dare ai pazienti opzioni di trattamento in grado di rispondere ai loro reali bisogni”.
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