Beppe Sala vieta anche la libertà di fumare

Diventa difficile comprendere il senso dell’ultimo divieto imposto dal Consiglio comunale di Milano, che criminalizza i fumatori che osino dare sfogo al proprio ‘vizietto’ per strada. Passeggiare in un parco o aspettare l’autobus fumando una sigaretta non sarà più possibile.
Non si potrà fumare nemmeno al parco
Le sigarette saranno vietate in tutti i parchi pubblici della città, nelle aree cani, nei cimiteri, nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini, nelle strutture sportive compresi gli spalti, alle fermate di attesa dei mezzi pubblici, inclusi i posteggi dei taxi. Per chi contravviene è già pronta la multa, variabile fra i 40 e i 240 euro. In realtà, anche qui il senso appare piuttosto nebuloso e immotivato, il Comune prevede una prima fase, breve, di ‘tolleranza’ in cui si dovrebbe dare il tempo ai cittadini di conoscere i nuovi divieti. A breve anche il via di una campagna di affissioni con cartelloni in tutti i luoghi dove la sigaretta verrà considerata fuori legge.
Vietate anche le sigarette elettroniche
Esiste però una deroga che, proprio come nei regolamenti anti-Covid, appare più dettata da cervellotiche scelte da ‘azzeccabarbugli’ che da una reale costruttiva volontà di venire incontro ai cittadini: si potrà fumare ‘tranquillamente’ se si sarà in grado di mantenere una distanza di almeno 10 metri dalla persona più vicina al fumatore. Come misurare la distanza rimane un mistero, compassi e doppi decimetri non verranno resi disponibili agli angoli delle strade. Ma attenzione, la deroga funzionerà solo a breve periodo: il divieto di fumo, partorito da una evidente volontà di irredentismo ‘green’, sarà vera ‘dittatura’ a partire dal 1* gennaio 2025, quando l’ordinanza riguarderà tutte le aree pubbliche all’aperto. Dall’8 febbraio diventerà ‘smoking free’ (termine curiosamente inglesizzato, forse per rendere più accettabile l’ennesima ‘bastonata’ sul cittadino) l’Idroscalo, oasi verde di 1,6 milioni di metri quadri sita alle porte della città. Abbastanza clamorosa anche l’estensione del divieto alle sigarette elettroniche, verso la cui produzione molte aziende si erano rivolte per ‘rifarsi’ della perdita accumulata dalla discesa nel comparto sigarette.
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