Boban addio, ennesima rivoluzione di un Milan senza futuro

Addio Zvonimir Boban. Sembra ormai scontata l’ennesima rivoluzione in casa Milan, un cataclisma che pare aver già portato una vittima eccellente, ovvero il croato che nel club milanista rivestiva il ruolo non secondario di Chief Football Officier.
Un personaggio scomodo
Boban pagherebbe le dure parole rilasciate alla Gazzetta dello Sport e riferite alla proprietà rossonera, in particolare dell’amministratore delegato Ivan Gazidis.
All’addio di quella che veniva considerata una ‘bandiera’ del club, oltre che voce sempre coraggiosa e critica mancherebbe solo il crisma dell’ufficialità. La famosa ‘goccia’ che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione è stata l’imminente nomina di Ralf Rangnick come prossimo allenatore, a partire da luglio, una scelta effettuata ‘in alto loco’ e che ha clamorosamente scavalcato la parte sportiva della società costituita, oltre che da Boban, da Paolo Maldini e da Frederic Massara, altri probabili all’addio, ma non in maniera così imminente, anche perché non scivolati sulla buccia di bana della denuncia sui media.
Ibra, Rebic e tutti gli altri
Freddo manager legato ai numeri e ai conti, Gazidis in più di un’occasione si è trovato su poli opposti rispetto a Boban, il quale in più di un’occasione si è visto rifiutare l’assunzione di giocatori praticamente già presi e messi in rosa. Dopo la partenza del dirigente croato rimarranno poi da definire le posizioni di Ante Rebic, connazionale di Zvone, ma soprattutto di Zlatan Ibrahimovic, svedese sì ma di origine slava, che da Boban era stato portato a Milano e con il quale aveva un ottimo rapporto. Si chiude così, dopo appena 262 giorni, l’avventura dirigenziale di Boban, che porta il Milan, pochi mesi dopo i saluti al duo Fassone-Mirabelli, all’ennesimo terremoto. Maldini pagherà l’assunzione fallimentare, al ruolo di tecnico, di Marco Giampaolo, Massara, resta un’ombra legata alle due figure precedenti.
I nomi del futuro
Il disastro dei quartieri alti toccherà anche quello tecnico, con Stefano Pioli in balia della mareggiata e in attesa di un addio ancora non scritto ma inevitabile. Il futuro tecnico, Rangnick a parte,che dovrebbe rivestire anche il ruolo di manager, dovrebbe accogliere i nomi di Hendrik Almstadt, braccio destro di Gazidis e principale fautore del tecnico di Rangnick, e Geoffrey Moncada, capo dello scouting rossonero e del settore video analisi.
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