Brescia, scoperta falsa associazione equestre

La Guardia di Finanza di Chiari (Brescia) con il Corpo forestale dello Stato ha scoperto una falsa associazione equestre che sfruttando lo status di ente ‘no profit’ non ha mai presentato la dichiarazione dell’Iva e, dal 2012 al 2015, ha evaso 350mila euro e 75mila di Iva.
Nella realtà, l’associazione controllata altro non era che una prosecuzione dell’attività imprenditoriale esercitata da due distinti soggetti, svolta, contemporaneamente, attraverso una ditta individuale con attività di “allevamento cavalli” ed una s.r.l. con attività di “commercio cavalli”.
In particolare, tutti i beni mobili ed immobili utilizzati dall’Associazione Sportiva, come ad esempio l’imponente struttura del maneggio, due appartamenti e costosi mezzi per il trasporto dei cavalli ecc., sono risultati di proprietà di uno dei due imprenditori, che li ha formalmente concessi in “comodato gratuito” all’Associazione, al solo scopo di far gravare i relativi costi di gestione sul bilancio dell’Ente controllato. L’attività sportiva è risultata quasi inesistente e comunque “di facciata”, proprio perché la scuola di equitazione ha dato impulso alle sue attività come da Statuto solo alla fine del 2014, pur avendo iniziato l’attività sin dal 2001.
Anche due dipendenti, di nazionalità indiana ed albanese, addetti alla pulizia delle stalle, ai lavori di manovalanza e manutenzione della struttura, sono risultati irregolarmente assunti già da svariati anni, in quanto inquadrati come “collaboratori sportivi” anziché come lavoratori dipendenti, percependo “in nero” buona parte dei compensi, in totale evasione contributiva, assicurativa e fiscale.
A.M.
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