MilanoReporter

Top Menu

Main Menu

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
Sign in / Join

Login

Welcome! Login in to your account
Lost your password?

Lost Password

Back to login

logo

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
  • Lituania-Italia, due giorni per rafforzare i legami economici

  • Il Paese Ritrovato, un luogo di speranza per le demenze

  • BPCO ZERO WEEK, un evento dedicato ai pazienti

  • Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

  • Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

SliderTeatro
Home›Slider›Brilla Sylvia, di Lèo Delibes

Brilla Sylvia, di Lèo Delibes

By GianFranco Previtali Rosti
16 Gennaio 2020
863
0
Share:

Quando si parla di Delibes, oltre ad alcuni titoli operistici, salta subito in mente Coppelia: balletto capolavoro che fu un trionfo alla sua apparizione.  

Nella galleria della danza c’è un altro titolo, di grande importanza, firmato da Delibes: Sylvia. Meritoriamente il Teatro alla Scala, proseguendo nel recupero del filone di balletti che negli ultimi decenni sono stati ripresi e riportati in scena, inaugura la stagione di danza con Sylvia. Una coproduzione con lo Staatsballett di Vienna, il cui direttore, Manuel Legris ha curato una nuova versione, scene e costumi di Luisa Spinatelli.

Sei anni soltanto separano Coppelia da Sylvia, eppure sono l’espressione di due epoche, di due mondi ormai lontani fra loro: Coppelia ben rappresenta lo spirito di una Parigi che, negli ultimi anni del Secondo Impero, brillava ancora per essere il riferimento in Europa, del divertimento e del piacere. Sylvia è invece specchio di una nazione, nel frattempo diventata Repubblica, nel cui seno è mutato il clima (dopo le guerre di cui la Francia aveva fatto esperienza) e vi si respira un’aria meno frivola.

ph Brescia e Amisano

La leggerezza e spensieratezza che caratterizzano Coppelia non sono più i sentimenti che guidano Sylvia, ma un’aulica stilizzazione mitologica. Per non parlare dello spessore musicale della partitura, tanto da far dire a qualcuno dei vecchi frequentatori di balletto, in opposizione alle nuove tendenze che urgevano di cambiamento, che in questo balletto si ascoltavano “echi wagneriani”! Sylvia nacque per il nuovo Théatre de l’Opéra di Parigi nell’aprile del 1876.

Fu innanzitutto un grande successo personale del compositore, la cui opera fu elogiata per sapienza sinfonica, anche se giudicata troppo raffinata perché sia adatta al palcoscenico… Ovvia reazione, se si pensa come la partitura costituisse un salto enorme per lo standard musicale per il balletto dell’epoca. Delibes anticipa quel farà Čajkovskij con le sue meravigliose creazioni. Tanto che lo stesso musicista russo, ascoltandola a Vienna rimase sconcertato dalla ricchezza melodica della partitura da fargli esclamare: “…l’avessi ascoltata prima, non avrei scritto il Lago dei cigni…”. Sylvia, dopo l’avvio non proprio fulminante conobbe momenti di notorietà fin alle soglie del ‘900, per poi cadere in disuso (distrutto l’allestimento da un incendio), senza mai raggiungere la popolarità di Coppelia.

ph Brescia e Amisano

Rita Sangalli, nei panni della protagonista, ebbe pur il suo trionfo. Ultima di una linea ininterrotta di ballerine italiane che, dal 1830, brillarono nel balletto dell’Opèra di Parigi, la Sangalli era caratterizzata da una vivacità e di un brio che facevano contrasto con lo stile corretto, ma un po’algido, delle francesi. E quasi tutte le “stelle della danza”che furoreggiavano in quel tempo, uscivano dalla scuola di balletto della Scala. Luis Mérante era Aminta oltre che coreografo, Orion fu un altro italiano, il mimo Francesco Magri mentre Eros fu la Sanlaville, en travesti.

Un ritorno di fiamma per Sylvia si ebbe con Carlotta Zambelli, nel 1919, nuova versione creata da Lèo Staats, poi il balletto fu ripreso da Serge Lifair nel 1941. Poco si è conservato del ricordo di questi antecedenti e non ci si stupisce se, rispetto ad altri titoli di danza che hanno avuto molte coreografie, Sylvia possa contare su poche esistenti: Ashton, Neumeier e Mark Morris. Da qui lo stimolo per Manuel Legris di dare nuova vita e vitalità a un balletto dalle forti potenzialità.

Il coreografo, come lascia intendere nel bel programma di sala, individua in Diana il personaggio chiave della storia, cui dedica un prologo iniziale per meglio far comprendere il filo logico della vicenda, basata su Aminta, favola mitologica di Torquato Tasso.

Lo spettacolo, completamente firmato dalla Spinatelli, è di fantasioso impatto mettendo in risalto, con costumi di perfetto gusto, la freschezza e l’energia rinchiusi nel balletto. Sylvia vede schierati molti artisti del Corpo di ballo della Scala e, come prima considerazione, va rilevata la vitalità e la convinta partecipazione con cui tutti si approcciano a questo nuovo titolo ballettistico.

ph Brescia e Amisano

Dominatrice della serata, Martina Arduino con brillantezza tecnica ma anche con fuoco, brio e leggerezza interpretativa ci offre una protagonista sfaccettata: lirica nel primo assolo con violino, charmante e intrigante nel finto concedersi a Orion nella grotta (bei tours en manège) e sensuale nel pezzo con le odalische.

Nel III atto deliziosa e fascinante, nel bel pas de deux su violino solo, piquante e amorosa nel resto. Ottimo partner l’Aminta di Claudio Coviello, calato nel personaggio con sentita partecipazione.

Da rilevare il bel ballon e la pulizia delle batterie nel III atto. Maria Celeste Losa era una Diana dal fiero portamento, accoppiata, in armonioso sincronismo, all’Endimione di Gabriele Corrado. Orione trova in Christian Fagetti il giusto fisique du rôle per il cattivo di turno, oltre a “portare” benissimo, fa valere la potenza dei suoi manège più che la rifinitura dei passi. A Eros presta la sua prestanza fisica Nicola Del Freo, ma nel III atto spicca per i salti, i begl’entrechat e tours.

Brava la Naiade di Vittoria Valerio, dai precisi fouettés; scatenato Fauno di Federico Fresi e bene i due contadini Antonella Albano Mattia Semperboni, in trio con il pastorello di Valerio Lunadei.

Corpo di ballo che sprizza energia: benissimo quello femminile, che trova spicco nel pezzo delle imperiose arciere cacciatrici. Coreografia rispettosa quanto armoniosa, ma non sempre allo stesso livello d’ispirazione: preferibile negli insiemi più che nei passi singoli.

Musica passionalmente diretta con gioiosa vitalità e attenzione al palcoscenico da Kevin Rhodes, salutato da una vera e propria ovazione alla ribalta finale. Calorosa accoglienza a tutti i ballerini, con particolari festeggiamenti per Arduino e Coviello.

Recita del 14 gennaio.

 

 

 

  • About
  • Latest Posts

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Latest posts by GianFranco Previtali Rosti (see all)

  • Hoffenbach alla Scala di Milano, tra sfrenatezza e malinconia - 24 Marzo 2023
  • Ferrara celebra Vivaldi - 20 Marzo 2023
  • Gioie e dolori nella vita di Boheme - 16 Marzo 2023

Condividi:

  • E-mail
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • Skype
  • LinkedIn
  • Stampa
  • Pinterest
0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Leave a reply Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

You may interested

  • CiboIn cucina con Giorgia

    IN CUCINA CON GIORGIA-Filetti di Platessa al cartoccio

  • MilanoPolitica

    Il Consiglio Comunale approva la delibera COSAP

  • Sport

    Ciclismo, Degenkolb re del Nord

Vai alla pagina Facebook

Ultimi Commenti

  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020
    Complimenti a Irene Antonucci, davvero un bel sorriso luminoso in questi tempi bui...

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020
    […] su altri campi come Genova e Roma dove ho assistito a Lazio-Marsiglia. Al contrario del ...

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020
    […] Leggi l’articolo […]

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019
    Sono perfettamente d'accordo con questo articolo. Spesso si pensa che il cambiamento sia tale quando si ...

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

  • Paolo Rizzardini
    on
    23 Luglio 2019
    Una curiosità: l'edificio che viene presentato come "Banco de España", oggetto della nuova rapina, in realtà ...

    La Casa di Carta, ecco l’attesissima terza stagione

Timeline

  • 24 Marzo 2023

    Hoffenbach alla Scala di Milano, tra sfrenatezza e malinconia

  • 20 Marzo 2023

    Ferrara celebra Vivaldi

  • 16 Marzo 2023

    Gioie e dolori nella vita di Boheme

  • 13 Marzo 2023

    Lituania-Italia, due giorni per rafforzare i legami economici

  • 8 Marzo 2023

    Andrea Jonasson torna a Milano, con Spettri

  • Recent

  • Popular

  • Comments

  • Hoffenbach alla Scala di Milano, tra sfrenatezza e malinconia

    By GianFranco Previtali Rosti
    24 Marzo 2023
  • Ferrara celebra Vivaldi

    By GianFranco Previtali Rosti
    20 Marzo 2023
  • Gioie e dolori nella vita di Boheme

    By GianFranco Previtali Rosti
    16 Marzo 2023
  • Lituania-Italia, due giorni per rafforzare i legami economici

    By Massimiliano Bordignon
    13 Marzo 2023
  • Rita Pavone compie 70 anni

    By Redazione
    23 Agosto 2015
  • Dario Gay fa uscire il suo nuovo CD singolo oggi, giorno del suo compleanno

    By Redazione
    6 Ottobre 2015
  • “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    10 Settembre 2015
  • Rita Pavone con Emilio Targia: “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    14 Settembre 2015
  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

    Complimenti a Irene Antonucci, ...
  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

    […] su altri campi ...
  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

    […] Leggi l’articolo […]
  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

    Sono perfettamente d'accordo con ...

Instagram

Seguici

  • Home
© Copyright MilanoReporter. All rights reserved.
MILANOREPORTER usa i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a visitare il sito ne accetti l'uso.OK
Informazioni
Necessario Sempre attivato

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.