Campo rom di via Idro: dopo la sparatoria, Piscina (LN): “Mandare le ruspe e chiudere subito”

di Sabrina Sala
“Siamo venuti a conoscenza di colpi d’arma da fuoco esplosi durante la giornata di sabato nel campo rom di via Idro”, scrive in un comunicato Samuele Piscina (nella foto), capogruppo del Carroccio in Zona 2, ma “la notizia, certa e comprovata, non è apparsa sui quotidiani e il Comune di Milano, proprietario dell’area ove è presente il campo, non ha fornito alcuna comunicazione né ai consiglieri di Zona né ai consiglieri comunali”.
“La situazione è a dir poco allarmante”, prosegue l’esponente leghista, “le forze dell’ordine hanno la certezza della presenza di un vero e proprio arsenale all’interno e nelle aree limitrofe del campo nomadi, ma manca la volontà politica di intervenire”.
Piscina ricostruisce i fatti: “Successivamente agli spari, le forze di polizia, allertate dai cittadini residenti nei pressi di via Idro, sono intervenute puntualmente, ma i Rom che occupano il campo hanno formato un catenaccio umano di fronte all’ingresso rendendo la situazione ingestibile. Tanto che la polizia non è riuscita a svolgere controlli approfonditi per il rischio che si scatenasse il solito subbuglio con annessi lanci di pietre e colpi d’arma da fuoco”.
Per il capogruppoo della Lega Nord in zona 2, deve considerarsi “finito il tempo della tolleranza, della coesione sociale e dei soldi dei contribuenti elargiti per integrare chi non intende vivere civilmente e nel rispetto delle leggi. Chi voleva integrarsi l’ha fatto da diverso da tempo, comprando una casa, seguendo le regole e trovando un lavoro onesto. La politica della sinistra ha di fatto fallito miseramente.
L’identikit di chi oggi chi occupa il campo rom di via Idro non è quello di una povera persona emarginata che ha bisogno di aiuto. Anzi, sono presenti veri e propri criminali, molti dei quali con obbligo di firma e arresti domiciliari all’interno delle villette abusive costruite nel campo stesso”.
Di fronte a una “situazione ormai insostenibile”, per Piscina “l’unica soluzione è quella di radere al suolo il campo nomadi facendo intervenire i servizi sociali per i poveri bambini costretti a rubare e a mendicare”.
Al posto del campo rom il Gruppo Lega Nord “avrebbe già in mente un progetto di parco con i giochi per i bambini che potrebbero divertirsi immersi nella natura innanzi al Naviglio Martesana, ma purtroppo la maggioranza comunale di sinistra, con l’Assessore Granelli che fa da capofila, invece di proteggere gli onesti cittadini che transitano sulla pista ciclopedonale di fronte al campo o che abitano nelle immediate vicinanze subendo furti e soprusi, preferiscono passare la notizia in sordina e difendere i delinquenti zingari”.
“Sappiamo – conclude Piscina – che diversi rom che avevano ricevuto dall’attuale amministrazione comunale 8000 euro per abbandonare il campo e cercare una nuova dimora, vivono ancora in via Idro” e annuncia “domani sera presenteremo in Consiglio di Zona due interrogazioni: la prima volta a conoscere le dinamiche di quanto accaduto sabato e le motivazioni dei mancati interventi di sicurezza da parte del Comune che, secondo il Piano Maroni, avrebbe anche dovuto installare le telecamere per la video-sorveglianza. La seconda per conoscere quanti zingari, dopo aver ricevuto i soldi dei contribuenti vivono ancora nel campo nomadi sbeffeggiando l’amministrazione e i cittadini”.
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