Candida Cillo : realizzare il sogno e crescere con lui

Ipotizziamo di nascere in una famiglia tradizionale, genitori biologi con carriere internazionali, nonni professionisti affermati, sorelle o fratelli laureati e con un promettente futuro già avviato. Immaginiamo poi di iscriverci all’università, laurearci in psicologia, iscriverci alla specialistica, fare il percorso di studi con la media del 29. A tre esami dalla fine, decidiamo il nostro futuro. Ospedale? Clinica? Studio privato? Macché. Pasticceria.
La prima volta che ho intervistato Candida Cillo la situazione era ad un passo da oggi, 3 anni dopo. Eppure quel passo sembra un salto quantico, sembra che siano passati 10 anni. Candida non è cambiata, il suo sogno sì. Tanto. La sua storia dall’inizio sembra uno scherzo, un capriccio, un colpo di testa. In realtà ha sempre lo stesso nome, visto da una prospettiva diversa: passione.
Candida Cillo ha fatto esattamente questa scelta. Le mancavano tre esami per la laurea specialistica e un futuro da psicologa quando ha deciso che quella non era la vita che desiderava. Ha lasciato Bologna, l’Università, ed è tornata a Pisa. Ha affrontato la sua più grande paura, comunicare la sua decisione alla sua famiglia, e ha cominciato la grande avventura.
La prima sorpresa è la reazione della mamma. Dopo il primo momento di comprensibile stupore, la appoggia così tanto da pagare tutti i corsi che Candida Cillo decide di fare. Pasticceria, creme, cake design, tutto quello che occorre per diventare una pasticcera finita. Milano, Roma, Brescia, Pisa. Torna a casa e prepara un curriculum che distribuisce in tutte le pasticcerie di Pisa e provincia per trovare lavoro come apprendista. Non la chiama nessuno per più di un anno, ma Candida non si abbatte. Continua a preparare torte per le amiche, i compleanni, i pranzi e le cene. Si propone a tutti i negozi conosciuti e trova un conoscente che le permette di andare in negozio a dare una mano. Gratis, naturalmente. Ma il sogno si sta avverando e Candida accetta qualsiasi cosa pur di arrivare alla meta. Quando oramai non si aspetta più una telefonata e sta escogitando nuove strade per ottenere il risultato, riceve una chiamata. E’ una pasticceria che ha ricevuto la sua domanda di impiego, mesi prima, poco dopo aver ricevuto la lettera di dimissioni di una dipendente. Destino? Fortuna? Candida si presenta e inizia la sua avventura. Comincia la gavetta, ma in meno di un anno arriva al lavoro più impegnativo di una pasticceria: preparare i dolci su ordinazione. Gli unici ad avere questo compito sono Candida e il titolare della pasticceria. Il clima con i colleghi si fa teso, ma lei non desiste. “Quando hai un sogno, niente e nessuno ti potrà mai fermare” ripete più volte nel corso dell’intervista, con il sorriso pulito e sereno di chi sa di essere sulla sua strada.
‘Come hai capito che quella era la tua strada e non un capriccio?’ “ Te lo dice l’istinto. Ad un certo punto non puoi fare niente altro, l’unico modo per essere soddisfatta e non sentire il peso di quello che fai è seguirlo”
Candida lavora 8, 10, 12 ore al giorno. Inizia alle 3 del mattino, finisce a mezzogiorno. Poi va a casa e studia, prepara nuove ricette.
‘Devo farti la domanda di rito: qual è stato il momento più difficile?’ “Quando nessuno rispondeva dopo aver presentato il curriculum. Capivo la loro perplessità, sono laureata in psicologia, parlo diverse lingue, ho girato il mondo. Nessuno mi prendeva sul serio, probabilmente pensavano fosse un capriccio momentaneo; ma io sapevo che era solo questione di tempo, ad un certo punto l’occasione sarebbe arrivata. E infatti..”
‘Hai mai pensato di mollare?’ “Mai”
‘Ma se tu non potessi fare la pasticcera, che altro faresti?’ “Non ho un piano B, questo è quello che voglio fare” mi risponde, ferma sulle sue posizioni.
Ad un certo punto, 3 anni fa, le avevo chiesto: ‘Qual è il prossimo passo?’ “Quello che sto facendo – mi aveva risposto – aprire un negozio mio. Ho studiato, preparato un piano, mi sono informata a livello burocratico e poi ho cercato i fondi di finanziamento. Ho trovato un fondo per giovani imprenditori che mi restituisce il 40% dell’investimento. Poi ho cercato i macchinari migliori, scelto la struttura. Adesso sono pronta a spiccare il volo, tra qualche mese aprirà la mia pasticceria. Ho già il nome, vuoi saperlo?Si chiamerà Cioccorocolato, mi sembra un bel nome”
Oggi, 3 anni dopo, Cioccorocolato è una pasticceria rinomata a Pisa. Il sogno di Candida si è avverato. In parallelo, Candida Cillo ha portato avanti con successo un altro sogno: ha iniziato a familiarizzare con il cibo, a trattarlo come una passione e non come un’ossessione, a considerarlo un alleato. Si è messa a dieta e ha perso 40 kg. I primi venti durante i lavori al suo negozio, gli altri nell’anno successivo.
‘Cosa si prova quando il sogno si è avverato?‘ “Da una parte una grande soddisfazione, dall’altra si impara che quello è il momento in cui tutto inizia. Che non tutto va come vorresti tu, che fare l’imprenditore è un momento cruciale, un esame. Spero che superato anche questo esame io possa ricominciare a pensare solo alla pasticceria, delegando i doveri aziendali a una persona di fiducia”
‘Un sogno in evoluzione, quindi? Il sogno che prende il comando?‘ “Direi più un sogno che diventa un compagno di viaggio, che cresce con te. Non si può smettere di sognare, così come non si può smettere di crescere. Credo che il segreto sia imparare da ogni novità senza considerarla un ostacolo”
‘Che consiglio daresti alla Candida Cillo di 5 anni fa?’ “Conoscendo la Candida di 5 anni fa, che mi sembra una persona molto diversa dalla Candida di oggi, ti direi che tanto non avrebbe dato retta a nessun consiglio. Ma se potessi dare un solo consiglio a chi decide di seguire il suo sogno è di non pensare agli altri. Non pensare di condividere, di trovare supporto incondizionato. Le altre persone possono essere contagiate e accompagnarti per un pezzo di strada, ma perché succeda devi sempre avere un’energia altissima e non puoi mai scordare chi sei e cosa hai fatto per arrivare sin dove sei. Devi solo basarti su di te e sulla tua autostima”
‘E che consiglio daresti a Candida tra 5 anni?‘ “Di aprire altre attività nel settore del food, di non fermarsi mai”
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