Case popolari, un comitato si batte contro il racket e l’abusivismo

Riceviamo e pubblichiamo
Il Comitato Sicurezza Milano 2016 No Racket No Abusivismo nasce a Febbraio 2015 su volontà di tre donne che vivono nelle rispettive zone di Milano in condomini popolari. Costrette, come tanti altri condomini, a subire giornalmente minacce, abusi di ogni tipo da parte di chi occupa costantemente gli appartamenti vuoti, ancora in attesa di consegna. Non solo, si trovano nelle loro cantine cucine a gas, allacciamenti elettrici, non conformi e quindi pericolosi, ai loro contatori, refurtiva di vario genere anche abbandonata nei box condominiali e tanto altro.
Vedendo che gli enti preposti non hanno mai dato un seguito al volume enorme di richieste d’intervento, hanno deciso di creare un comitato per aiutarsi, ma soprattutto sostenersi a vicenda. E’ il primo, quindi, comitato formato da cittadini per i cittadini. Gli obiettivi principali sono: graduatorie non rispettate e sgomberi sempre rinviati, lotta al racket, all’abusivismo all’interno delle case popolari, micro-criminalità affronta problemi di sporcizia, prostituzione, spaccio.
Vogliamo trasmettervi uno dei trascorsi, di una residente di Via Odazio 6, raccontata questa mattina al nostro Vice Presidente Giuseppe Agogini.
“Nell’appartamento di una delle donne, per garantire la sua sicurezza non citeremo il nome, la quale ha invitato altri condomini in modo da avere più “voci” da ascoltare.
“Non ne possiamo più! – esclama una la proprietaria dell’appartamento – di notte siamo invasi da continui rumori che ci impediscono di dormire!” I problemi sono tanti, la musica fino a mezzanotte e il fracasso dei centri sociali”.
“Hanno una sede a fianco al nostro condominio, di notte spostano casse di alcolici, bicchieri che cadono e si rompono, tavoli, sedie e simili tutto questo va avanti fino alle 3.30 del mattino”.
Oltre a questo c’è un continuo “via vai” di persone che consumano grandi quantità d’alcool, prostituzione, anche minorile. Più volte, ci racconta un’altra inquilina, hanno fatto presente i disagi che siamo costretti a subire, ma nessuno che prenda dei seri e definitivi provvedimenti. Per giunta, chi si “permette” di denunciare questi saccheggiatori, gli viene rotto il citofono, subisce gravi minacce personali e alla propria famiglia.
La situazione di disagio non è vissuta solo per fattori “esterni”, anche per situazioni dentro il nostro condominio.
E’ Il caso di una madre, per rispetto della privacy non citeremo il nome della persona, di quattro figli, di cui tre sono stati presi in custodia da pochi giorni, dai servizi sociali, malata di TBC la quale vive con l’ultimo dei suoi figli di 8 mesi.
Le condizioni dell’appartamento sono fatiscenti, totale abbandono della pulizia e servizi igienici quasi inesistenti. Più volte, i condomini, hanno chiamato le forze dell’ordine e il servizio sanitario per segnalare la persona, ma la risposta continua ad essere “muta”.
Ci raccontano l’ultimo episodio di violenza verso chi cerca di allontanare il bimbo ancora affidato alla mamma… Venerdì 5 giugno hanno tentato, nuovamente, di parlarle, ma la risposta è stata con l’aggressione di parolacce e minacce con un tubo di ferro. I condomini sono sfiniti, chiedono l’intervento di tutti al fine di mettere la mamma in condizioni di curarsi e di dare al piccolo una vita, finalmente, dignitosa prima che la situazione, per gli inquilini, diventi ancora più grave. In sostanza prima che si arrivi ad una vera e propria aggressione.
Da parte nostra stiamo lavorando senza sosta per sostenere questi onesti cittadini che desiderano vivere la propria casa senza aver paura, senza sentirsi minacciati in alcun modo.”
Tommaso Aru
Portavoce Comitato Sicurezza Milano 2016 No Racket No Abusivismo
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