Castle Rock, un tributo a Stephen King

Castle Rock, la nuova serie di Hulu, è un tributo al grande scrittore americano. I riferimenti continui ai suoi racconti più famosi ricordano Ready Player One di Spielberg e la prima stagione di Stranger Things.
Castle Rock è una cittadina immaginaria del Maine che si trova proprio accanto al carcere di Shawshank. E’ questo il primo riferimento esplicito a un racconto di Stephen King (Rita Hayworth and Shawshank Redemption, in questo caso) che viene fatto nella nuova serie di Hulu. Ve ne sono molti altri a ricordarci capolavori come The Shining, It, Carrie, The Body (Stand by me, in versione cinematografica)… ma non è fondamentale conoscerli tutti per poter apprezzare questa storia misteriosa.
Dopo il suicidio del direttore del carcere di Shawshank Dale Lacy (Terry O’Quinn), la sua sostituta Theresa Porter decide di riaprire un’ala del penitenziario che era chiusa da oltre trent’anni. Nessuno conosce la vera ragione per cui quell’area era stata dichiarata inagibile, e tocca al secondino Dennis Zalewski (Noel Fisher) andare ad esplorarla. La guardia, durante la sua esplorazione, trova un ragazzo (Bill Skarsgård) chiuso in una cella e corre a chiamare aiuto. Il giovane praticamente non parla, è molto magro ma sta bene. Solo dopo qualche ora di inutili tentativi d’interrogatorio, pronuncerà il nome di Henry Matthew Deaver. Un ragazzino che, trent’anni prima, era stato protagonista di una vicenda altrettanto misteriosa e che, ora adulto (André Holland), è un avvocato che lavora in Texas e si occupa di casi di pena di morte. Il suo ritorno a Castle Rock lo costringerà a ricordare quel passato scomodo e a rivedere la madre Ruth (Sissy Spacek), mentalmente instabile, e l’ex-capo della polizia Alan (Scott Glenn), vero e proprio elemento di congiunzione tra passato e presente.
Come da tradizione, Hulu a rilasciato i primi tre episodi della serie contemporaneamente, e questo è un bene per Castle Rock. La storia, infatti, non è immediatamente coinvolgente e l’eccessiva complessità della trama potrebbe scoraggiare lo spettatore meno abituato a questo genere di racconti. L’esigenza di inserire riferimenti ai lavori di King, a tratti forzata, lascia spazio allo sviluppo della storia vera e propria a partire dall’episodio quattro per poi diventare quello che dovrebbe essere, ovvero un valore aggiunto e non un impedimento allo sviluppo delle vicende.
Il cast è di ottima qualità e attinge deliberatamente a film ispirati ai racconti dell’autore americano. La Spacek interpretò Carrie nell’omonimo film, Bill Skarsgård è il recente interprete del pagliaccio It, Terry O’Quinn fu protagonista di Silver Bullet. Bravissimi, poi, il protagonista Holland (che avevamo visto in The Knick e in Moonlight) e Noel Fisher, che ha interpretato in precedenza un ruolo piuttosto controverso in Shameless.
Castle Rock ha debuttato negli Stati Uniti lo scorso 25 luglio e ha raccolto immediatamente il consenso del pubblico. Quello della critica, invece, è giunto con un poco di ritardo. Non vi sono ancora date ufficiali per la release italiana, ma considerandone l’attuale successo, è probabile che non ci sarà da aspettare troppo a lungo.
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