Cenerentola, sogno senza spazio ne tempo

A inaugurare la nuova Stagione di Balletto, il sipario della Scala si aprirà, per una prima assoluta, su un mondo popolato dai personaggi della celeberrima favola di Perrault che ha affascinato da sempre la fantasia dei lettori e degli artisti. Una nuova Cenerentola entra nel repertorio della Scala: la ricchezza melodica e descrittiva della straordinaria musica di Prokof’ev, l’universo fantastico e fiabesco, la trama articolata di episodi e dinamiche tra i protagonisti hanno stimolato l’estetica e la musicalità di Mauro Bigonzetti, e la sua personale visione stilistica per una creazione cucita addosso ai ballerini scaligeri, che segue la traccia narrativa del racconto e si immerge nella varietà musicale delle innumerevoli danze e leitmotive che affiorano dalla partitura. Cenerentola, il Principe, le Fate delle stagioni, la Fata Madrina, le Sorellastre, la Matrigna… senza luogo e senza tempo, ma in tutti i luoghi e in tutti i tempi, le figure scaturiscono dalle note di Prokof’ev e abitano uno spazio visivamente evocativo ma non astratto, figurativo ma non didascalico.
Dopo quella operistica, al Teatro alla Scala è la volta dell’inaugurazione della stagione di balletto: Cinderella, musica di Sergej Prokofiev. Si tratta di una prima assoluta, creata dal coreografo Mauro Bigonzetti per i solisti e il Corpo di Ballo scaligeri; una nuova Cenerentola entra così ad arricchire il repertorio della sempre più apprezzata compagine di danza. Si prosegue, approfondendolo, il solco tracciato in precedenza di invitare importanti coreografi, di scegliere anche per il balletto famosi direttori d’orchestra per valorizzare le partiture musicali legate alla danza, di pensare allestimenti ancor piùstimolanti e, senza necessità di dirlo, étoiles di spicco e ballerini ospiti di fama internazionale: il tutto ad arricchimento del repertorio del massimo Teatro milanese, rispettandone storia e tradizioni. Cinderella è una geniale creazione che si situa nella scia dei grandi balletti romantici dell’ottocento e, al tempo stesso, un omaggio a Ciaikovskij che seppe portare questa forma artistica a un livello d’assoluta perfezione. Il balletto fu commissionato a Prokofiev dal Kirov di Leningrado, oggi San Pietroburgo. Il musicista iniziò la composizione nel 1940, ma il deflagrare del secondo conflitto mondiale lo obbligò ad interromperlo: due atti del balletto erano già stati abbozzati in maniera completa nel 1941. Quando il Teatro Kirov si trasferì a Molotov, anche il compositore vi trascorse vari mesi e terminò l’orchestrazione di Cinderella, lavorando in perfetta simbiosi con il coreografo Kostantin Segeyev e il responsabile dei bozzetti, Nikolai Volkov. Il compositore, lavorando a questo balletto, ha in mente una composizione “classica”, che trova realizzazione scenica in uno stile di pura accademia, anche perché in tempi staliniani sarebbe stato impensabile pensarne un’altra. La prima del balletto si svolse però a Mosca, al Teatro Bolshoi, il 21 novembre 1945, accolta da unanime quanto entusiastica accoglienza. A Leningrado, cinque mesi dopo, il Teatro Kirov allestì una sua produzione di Cinderella e anche in quella città il successo fu strepitoso. La Cenerentola di Prokofiev segue fedelmente lo spirito favolistico del soggetto; il compositore trasfonde in musica il carattere sognante e pieno di bontà della protagonista, di un padre fondamentalmente timido e quasi inerte ancorché buono, della matrigna che si diverte ad angariarla, delle sorellastre insopportabili e irriverenti, del puro e nobile personaggio del Principe. Il compositore lo fa in modo tale che lo spettatore non riesce ad esimersi dal prendere posizione nei confronti dei soggetti rappresentati, obbligandolo a vivere le loro stesse situazioni emotive.
Ecco cosa scriveva il musicista: ” Voglio che questo balletto sia il più possibile danzabile…Cenerentola è scritta nella tradizione del balletto classico con variazioni, Pas de deux, un adagio, una gavotta e una mazurca.” Cenerentola, fiaba che più fiaba non si può, mancava dalla Scala dal 2006, nell’edizione immaginata da Nureyev tra gli studios cinematografici hollywoodiani, mentre la musica di Prokofiev faceva da colonna sonora, da sfondo a un racconto. Qui invece il coreografo Bigonzetti, italiano tra i più conosciuti a livello internazionale, stimolato dalla ricchezza melodica e descrittiva del musicista russo, lascia che i personaggi della conosciutissima e amata favola di Perrault non siano calati in un preciso riferimento di luogo e tempo, ma proprio per questo appartengano a tutti i tempi e siano di tutti i luoghi. La musica di Prokofiev, che fa già da sola affiorare i personaggi di Cenerentola, del Principe, delle fate delle stagioni, delle sorellastre e della matrigna, si troverà a rivestire la scena, ad abitare uno spazio ideato con luci e disegno scenografico da Carlo Cerri: visivamente evocativo ma non astratto, figurativo si, ma senza scadere nella didascalia. I costumi sono affidati a Maurizio Millenotti. Per Bigonzetti, anche se non nuovo a cimentarsi con un titolo del grande repertorio ballettistico, questa Cinderella rappresenta un appuntamento speciale: una coreografia che tiene conto delle volontà del compositore di creare un balletto danzabile al massimo grado, composto con un vocabolario classico fatto di adagi, passi a due e variazioni e adagiato su un’orchestrazione ricca di sfumature e molto espressiva. L’altro elemento da fondere nella creazione del coreografo era la tradizione e la storia del corpo di ballo scaligero, di far quadrare la sua idea di movimento con la personalità e il vocabolario già acquisto dei danzatori scaligeri. Il risultato, in una scena priva di riferimenti materici e dove tutto è sostituito dal sogno e dal virtuale, sarà una profonda concentrazione sulla danza.
Dodici le recite, con la presenza di nomi tanto conosciuti quanto amati dal pubblico: Polina Semionova sarà Cenerentola e Roberto Bolle il Principe, in diverse recite a partire dall’apertura (19 e 20 dicembre, 12, 14 e 15 gennaio): Ruoli che saranno ripresi da Nicoletta Manni e Christian Fagetti (il 22 dicembre, ScalAperta) e la sera del 31 dicembre accanto al principal del Royal Ballet Federico Bonelli; Virna Toppi in coppia con Jacopo Tissi (30 dicembre), Alessandra Vassallo con Marco Agostino (3 e 5 gennaio) e Antonina Chapkina con Jacopo Tissi (7 gennaio). Le sorellastre saranno, in apertura di recite Antonella Albano e Virna Toppi (poi anche Alessandra Vassallo e Chiara Fiandra), mentre la matrigna Stefania Ballone (cui subentrerà Denise Gazzo il 3, 14 e 15 gennaio); gli amici del Principe saranno, al debutto, Antonino Sutera, Claudio Coviello, Eugenio Lepera, Walter Madau (cui si alterneranno Marco Messina, Valerio Lunadei, Angelo Greco, Matteo Gavazzi). La fata madrina Nicoletta Manni (poi Vittoria Valerio e Martina Arduino), le fate delle stagioni Chiara Fiandra, Lusymay Di Stefano, Antonina Chapkina, Denise Gazzo (in altre recite anche Marta Gerani, Martina Arduino, Gaia Andreanò, Maria Celeste Losa e Serena Sarnataro) e il padre Christian Fagetti (in alternanza con Fabio Saglibene e Nicola Del Freo). Sul podio uno specialista del repertorio russo, Michail Jurowski, affinché più non si dica che la musica di balletto è la cenerentola delle rappresentazioni.
Al Teatro alla Scala dal 19 dicembre al 15 gennaio 2016.
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