Clochard milanesi tra freddo iniziative e solidarietà

L’han trovaa sòtta a on mucc de carton,
gh’han guardaa el pareva nissun
gh’han toccaa, el’ pareva ch’el dormiva:
« Lassà stà, che l’è ròba de barbon »
Era il 1980 quando il compianto Enzo Jannacci cantava la storia di un clochard milanese nella struggente “El purtava i scarp del tennis” e ancora oggi, complici i primi freddi che preannunciano l’imminente arrivo dell’inverno, Milano deve far fronte alla questione clochard.
E’ di pochi giorni fa, infatti, il ritrovamento del cadavere di un senzatetto italiano tra i 60 e 70 anni sprovvisto di documenti, proprio fuori dal centro commerciale Bonola. L’uomo pare sia morto per cause naturali ed è molto probabile che il gelo calato sulla città in questi giorni, gli sia stato fatale.
Da Palazzo Marino fanno sapere che è pronto il “Piano Freddo” che sarà attivo dal prossimo 15 novembre. Molte le iniziative, alcune ancora al vaglio della giunta meneghina, come quella proposta dall’assessore per le politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che consisterebbe nell’incentivare i cittadini milanesi ad ospitare presso la propria abitazione uno o più senzatetto, in questo caso, il comune, contribuirebbe con 350 € al mese a compensazione dello sforzo profuso dall’ospitante. Tale proposta fu già lanciata nei mesi scorsi dalla giunta in occasione dell’emergenza immigrati per favorirne l’accoglienza.
E’ ancora al vaglio della regione Lombardia invece, la proposta di mettere a disposizione dei clochard le 500 casette presenti presso il campo base di area Expo. La decisione però sembra tardi ad arrivare in quanto tali spazi erano già al centro di un’iniziative volta far fronte al problema immigrazione.
Le iniziative a supporto dei senzatetto milanesi arrivano però da più parti, infatti la casa accoglienza Enzo Jannacci, che ospita all’anno oltre 1400 persone, è pronta ad aumentare a 620 i già 480 posti letti presenti presso la propria struttura, ed è proprio di ieri l’iniziativa benefica lanciata sempre dall’assessore Majorino ai cittadini milanesi, i quali hanno risposto presentandosi presso i 13 centri di raccolta sparsi per la città che hanno cosi potuto raccogliere qualcosa come 28.000 tra giacconi coperte e sacchi a pelo.
Non mancano però momenti difficili, come quello avvenuto venerdì 11 novembre presso i giardini Indro Montanelli di via Palestro dove Polizia Locale e personale AMSA hanno sgomberato un accampamento di senzatetto dopo che alcuni residenti avevano denunciato il crescente degrado della zona.
Alcuni numeri:
Secondo uno studio condotto congiuntamente da Fondazione De Benedetti, Terzo Settore e Comune di Milano i senzatetto in città sarebbero oltre 2600, e più di 500 tra questi si rifiutano di farsi ospitare dalle strutture attrezzate, restando a tutti gli effetti per strada, anche al sopraggiungere dell’inverno. Mentre secondo l’ISTAT i numeri sarebbero ben diversi, contando oltre 12000 senzatetto, inclusi quelli che vivono ospitati da amici conoscenti o parenti ma che non sono comunque in grado di provvedere al sostentamento della propria persona.
Sembra quindi che la questione clochard sia più che mai attuale, in questi anni si è sicuramente fatto molto, ma la problematica è tutt’altro che risolta. E’ di conforto vedere come la popolazione risponda con entusiasmo agli appelli di solidarietà, ma non è abbastanza. L’inverno sa essere freddo, lungo e spietato, servono quindi più aiuti e più spazi per i senzatetto, in una parola, più investimenti.
Per fortuna negli ultimi anni sono nate molte associazioni solidali, pronte a scendere in strada per aiutare i clochard milanesi, con coperte e pasti caldi, per citarne alcune, Ronda della carità e Solidarietà MIA – Milano in Azione Onlus, City Angels Italia Onlus.
Maggiori informazioni relative all’operato delle associazioni, possono essere trovati consultandone il sito e, a breve, sul portale del Comune di Milano, dovrebbero comparire maggiori informazioni relative al “Piano freddo” appena varato.
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