Contraffazione a Milano, 7 miliardi di euro in fumo

Il 37% dei milanesi compera prodotti contraffatti, e solo il 23% ne è consapevole. Il dato emerge da un sondaggio presentato da Confcommercio Milano dal titolo “Vero o falso?”.
A Milano, nella vendita di prodotti contraffatti, le categorie merceologiche più colpite sono orologi e gioielli, moda e accessori, occhiali. Un mercato illegale, quello milanese, orientato a un modello più evoluto e di prezzo più alto.
Il mercato di prodotti contraffatti è complessivamente stimato in 6,9 miliardi di euro annui con una perdita di più 100mila posti di lavoro in regola (stime Mise-Censis). La contraffazione comporta anche minori introiti fiscali per almeno 1,7 miliardi.
La maggioranza dell’abusivismo è quello su strada (38%), seguito dagli abusivi nei mercati (22%), a seguire internet (11%). Eppure anche chi compera è consapevole che la qualità dei prodotti contraffatti sia inferiore: lo sostiene infatti l’81% degli intervistati, e addirittura il 93% è convinto che l’abusivismo alimenti la criminalità e il 92% che i prodotti contraffatti provochino danni alla salute. Infine, il 96% degli intervistati è certo che questo genere di malaffare causi danni all’economia.
Dagli stessi cittadini sono arrivate anche le indicazioni sui principali punti critici della città dove l’abusivismo su strada dilaga e prospera: Duomo, Stazione Centrale, corso Buenos Aires, Colonne di San Lorenzo, corso Como, Brera, piazza San Marco, Bonola e viale Monza. E a questo si aggiungono i noti mercati che, settimanalmente, alloggiano nelle vie cittadine (un esempio per tutti, quello di via Fauché), dove decine di extracomunitari (clandestini?) vendono borse e cinture praticamente sotto agli occhi dell’Annonaria senza colpo subire.
Sul sondaggio, ma soprattutto sul fenomeno, è intervenuto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: “Contraffazione e abusivismo sono pesi supplementari che penalizzano la vita delle imprese. In tempi di difficoltà economiche questi pesi diventano intollerabili. Il pericolo – afferma – è che queste attività illegali vengano considerate a lungo andare un mercato parallelo conveniente e accettabile. Sappiamo invece che contraffazione e abusivismo rappresentano una minaccia per la salute dei consumatori, danneggiano l’economia sana e sono la terza fonte di finanziamento della criminalità organizzata. Bene dunque l’azione di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine e ben venga il rafforzamento della presenza dei nostri militari. Ma è soprattutto nell’opera di informazione e sensibilizzazione che si combatte alla radice questo fenomeno illegale così difficile da estirpare”.
Infine, per l’89% degli intervistati è giusto perseguire produttori e venditori e per il 57% anche sanzionare il consumatore che acquisti un prodotto contraffatto, mentre spetta alla Guardia di Finanza (71%) combattere il fenomeno, seguita dai consumatori stessi (54%) e dalla Polizia Locale (42%).
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