Coronavirus, i numeri: una piccola luce in fondo al tunnel

Dopo settimane di avanzata implacabile – sabato il picco con 793 morti in un giorno – arriva la prima frenata per il Coronavirus: La Protezione Civile, nel suo quotidiano momento di aggiornamento ha segnalato 651 morti e 3957 positivi in più rispetto al giorno precedente, quando questi ultimi erano stati 4821.
“Non abbassiamo la guardia”
Numeri sempre pesanti, ma, indica il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, “in controtendenza e che ci auguriamo possano essere confermati nei prossimi giorni. Non abbassiamo la guardia”. E in attesa di un consolidamento del dato, il Governo vuole evitare nuove fughe di massa al Sud, come quelle dei giorni scorsi, dopo l’annuncio del premier Giuseppe Conte sull’ulteriore stretta alle attività produttive. Un’ordinanza firmata dai ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza blocca così tutti gli spostamenti dal comune “in cui ci si trova”, salvo che “per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”.
I contagiati sono al momento 46638
Borrelli e il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, evitano di sbilanciarsi troppo. I contagiati sono diventati 46638 e le vittime 5476 (3456, il 63% del totale, in Lombardia). Locatelli parla di dato “in lieve deflessione” e invita a “non farsi prendere da facili entusiasmi” né “a sopravvalutare questa tendenza”. Le prima misure stringenti di contenimento, ricorda, “sono state adottate l’11 marzo, quindi ci aspettavamo di vedere risultati a partire da due-tre settimane”.
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