Cuarón, il nuovo leone di Venezia

Un verdetto unanime ha proclamato “Roma”, l’ultima opera del regista messicano, la miglior pellicola del settantacinquesimo Festival del Cinema di Venezia. Premiati anche Willem Dafoe e Olivia Colman.
C’é un feeling evidente tra il Festival del Cinema di Venezia e i registi messicani. Dopo la vittoria di Guillermo Del Toro con La Forma dell’Acqua, l’anno scorso, stavolta è toccato al suo connazionale Cuarón portare a casa il Leone d’Oro. Il suo Roma è poetico e avvincente, un ritorno alla lingua nativa e alla sua terra fatto in grande stile.
L’anno è il 1971 (quello successivo ai mondiali di calcio di Città del Messico che perdemmo in finale), Colonia Roma è il nome del quartiere di Città del Messico in cui si svolgono le vicende che hanno per protagonista una giovane donna delle pulizie di nome Cleo (Yalitza Aparicio) e le persone per cui lavora. L’amore, il ruolo della famiglia, e le mille sfaccettature della sofferenza umana vengono raccontati con la nitidezza del bianco e nero, in un Messico che stava affrontando un cambiamento sociale di livello epocale. Cuarón si dimostra per l’ennesima volta un maestro nella gestione dei piani e delle inquadrature, un artista capace di raccontare la storia allo spettatore attraverso le immagini ancor prima che con le parole. Un Leone d’Oro sacrosanto e assegnato all’unanimità.
Premio per il miglior attore al Van Gogh di Willem Dafoe (At Eternity’s Gate). L’attore americano, che quest’anno aveva sfiorato l’Oscar con The Florida Project, è apparso estremamente felice ed orgoglioso del premio ricevuto. Così come Olivia Colman, che nel 2017 vinse un Golden Globe per il suo ruolo in The Night Manager, e che oggi festeggia il premio per la miglior attrice grazie alla sua interpretazione di Queen Anne in The Favorite (un film che, sebbene apprezzatissimo dalla critica, molti potrebbero trovare spigoloso e di non facile lettura). Non vediamo l’ora di vedere questa talentuosa attrice inglese nei panni della regina Elisabetta II nella terza stagione di The Crown.
Ecco, infine, gli altri premi assegnati nella settantacinquesima edizione del Festival del Cinema di Venezia:
Leone d’argento, gran premio della giuria: The Favourite di Yorgos Lanthimos.
Miglior regia: Jaques Audiard per The Sisters brothers
Miglior sceneggiatura: The Ballad of Buster Scruggs (Ethan Coen, Joel Coen)
Leone d’oro del futuro: The day I lost my shadow (Soudade Kaadan).
Migliore regia sezione Orizzonti: Emir Baigazin per il film Ozen.
Miglior film sezione Orizzonti: Kraben Rau.
Premio Marcello Mastroianni: The Nightingale (Baykali Ganambarr)
Venezia Classici: The Great Buster (documentario su Buster Keaton di Peter Bogdanovich) e La notte di San Lorenzo (restauro realizzato dai fratelli Taviani).
Vedremo se, anche quest’anno, Venezia farà da rampa di lancio verso l’Oscar per qualcuno dei suoi protagonisti. Alfonso Cuarón si sta già fregando le mani.
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