Derby della Madonnina: il Milan è una sentenza, Inter ko 3-2

Il Milan vince il derby, supera l’Inter per 3-2 al termine di un’autentica battaglia e si colloca temporaneamente in testa alla classifica, assieme al Napoli, in attesa del completamento della giornata.
Çalhanoğlu, fischi e un grave errore
La squadra rossonera ha vinto la stracittadina in maniera più che meritata, rifilando ai ‘cugini’ la seconda sconfitta in cinque gare di campionato.
San Siro trasformato in una autentica bolgia e l’Inter che, dopo avere cominciato la gara sotto tono e avere consegnato gioco e campo al Milan, passa per prima al 21′ con una fuga centrale di Brozovic (stupida la sua inspiegabilmente polemica esultanza sotto la Curva Sud), che taglia come il burro la difesa milanista, servito da Correa e scatenato da Martinez.
Poteva essere un colpo da ko, invece il Milan resta in piedi e fa come se nulla fosse, continuando a caricare il ‘biscione’ e arrivando al pareggio al 28′, con Tonali che sfrutta poco oltre la metà campo un banale errore di Çalhanoğlu (al solito principale bersaglio dei fischi e dei cori dei tifosi rossoneri), lancia uno scatenato Leao sulla fascia sinistra, che a sua volta scarica subito un diagonale che piena le dita di Handanovic. Rete, pareggio, San Siro nuovamente scatenato e Milan che ci crede, tanto che raccoglie in pochi minuti altre tre occasioni da gol, con Tonali, Hernandez e Leao.
Leao e Giroud come la Fracci e Nureyev
La ripresa si apre in equilibrio, ma l’occasione buona capita dopo pochi minuti a Çalhanoğlu, che però spreca malamente un calcio di punizione da ottima posizione. Esce allora il Milan, condotto dalla premiata ditta Leao-Giroud, che in campo si trova come la coppia Fracci-Nureyev alla Scala. Al 54′ è il portoghese a servire il francese che, ancora una volta, si gira sporcando il pallone quanto basta per superare per la terza volta nella storia Handanovic; al 60′ Giroud ricambia il favore a Leao, che si inventa un gol che rimarrà nella storia dei derby, zigzagando sul lato sinistro dell’area, portandosi in solitaria davanti ad Handanovic per superarlo di giustezza.
Inzaghi in panchina si sveglia dal torpore, comprende che Correa non è uomo per le grandi occasioni e lo cambia per Dzeko, mentre Pioli a sua volta toglie De Ketelaere per fare posto a Diaz. I cambi stavolta premiano l’Inter, che trova subito il gol con Dzeko e, nel giro di dieci minuti, inanella una serie incredibile di occasioni, ed è allora Maignan a salire in cattedra compiendo almeno tre interventi decisivi.
La furia nerazzurra si spegne poco prima dell’80’, ma c’è spazio ancora per ulteriori occasioni da entrambe le parti, grazie anche agli ulteriori ingressi di Origi e Mkhitaryan, entrambi bravi a creare gioco e palle-gol.
La squadra di Inzaghi ci prova sino alla fine, quando il triplice fischio di Chiffi (buona la sua conduzione arbitrale) sancisce una vittoria rossonera nel derby tutto sommato meritata di fronte a un’Inter troppo distratta.
LA SPLENDIDA COREOGRAFIA DELLA CURVA SUD: CAMPIONI CONTRO PIANGINA
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