Il nuovo disco di Marcella Puppini “Everything is Beautiful”

Marcella Puppini esce con il suo nuovo disco “Everything is Beautiful”. Nuovo? Perché ne ha fatti altri prima? A qualcuno più addentro alle cose di musica vengono in mente le Puppini Sisters, il trio inglese che si rifà alle Andrew Sisters americane degli anni ’30, naturalmente rivedute e corrette. Questo è forse il massimo che si riesce a sapere da una persona “non addetta ai lavori”. A chi non fa parte della nicchia. Chiariamo subito che al giorno d’oggi i cantanti che contano veramente, tranne pochissime eccezioni che si contano forse neanche su dieci dita, vendono quanto e anche meno dei colleghi di nicchia. Anzi, ammettiamolo senza preclusioni, oggi, se vuoi veramente essere qualcuno e assecondare il tuo pubblico che vuol darsi delle arie, devi essere un cantante o un gruppo di nicchia. Se no,sei un nome importante per i nostalgici, che ancora “osano” comprare, qualche disco (quando c’è) oppure uno nuovo, proveniente da qualche talent e che sopravvive al massimo tre anni. Marcella Puppini, in realtà, non è al nuovo disco ma al suo primo disco da solista, perché in quanto cantante è tutt’altro che nuova e non solo per via delle due “sisters” inglesi a cui impose il suo nome, ma perché aveva già fatto la sua brava gavetta creando la sua prima band dal nome “Dead Kitten Sisters” dove, oltre che cantare faceva cabaret e spettacoli di burlesque sia a Londra, dove era andata a vivere già alla fine degli anni 90, che in Italia (e se non è nicchia questa…).
Le Puppini Sisters arrivarono più tardi, nel 2004, dapprima considerate anch’esse di nicchia e quindi molto “à la page”, poi anche il loro nome cominciò a omologarsi. Per Marcella era necessario crearsi un nuovo angolo, senza abbandonare le “sorelline” con le quali sta già preparando un disco nuovo che pare uscirà a Marzo. Però già nel 2010 aveva formato un gruppo nuovo a latere, “Marcella and The Forget Me Nots” (il nome cita la canzone del 1982, della cantante americana di Rhythm and blues Patrice Rushen) che facesse sia musica un po’ indie, un pò punk e ancora cabaret ed anche un’esecuzione di “Vesti la Giubba” da “I Pagliacci” di Leoncavallo ed improvvisazioni varie fino a incidere il loro (finora unico) disco nel 2001 intitolato “Born Beautiful”, dove Marcella poteva sfogare la sua ugola da solista in una canzone pop-melodico, insomma un po’ un minestrone, a cui nel secondo disco bisognerà dare una maggiore identificazione di genere musicale di appartenenza, per non dire “raddrizzata.”. Vedremo cosa ne sarà di quest’altro gruppo e che cosa s’inventerà la Marcella, visto che ha già annunciato che sta iniziando a lavorare a qualcosa di nuovo. Ma intanto del disco da solista che andiamo ad esaminare cosa possiamo dire? 15 canzoni, 11 delle quali composte (parole e musiche) dalla sola Marcella mentre nelle altre si è avvalsa di ottimi co-autori che hanno saputo creare l’atmosfera in parte simile a quella delle Puppini Sister, dove non è stato abbandonato il vintage-pop o l’alternative-rock ma sono state affrontate anche un paio di ballate. Due canzoni sono cantate in italiano (“Non sarò mai Doris Day “ e “Betty Boop”) e la versione in francese di “Boom Boom”, canzone che, cantata in inglese, apre allegramente il disco e che alla fine lo chiude con il titolo che diventa “Boom Boom / L’Hélicopter” e che, prodotta da Bart&Baker, maestri dell’elettroswing, aggiunge sonorità elettroniche trascinanti. La canzone furbescamente è stata inserita per ultima in modo da lasciare all’ascoltatore quel senso di pienezza e di allegria che ti fa venir voglia di riascoltare subito nuovamente il disco. Marcella suona il piano e spesso la fisarmonica, la sua voce è altalenante, nel senso positivo del termine, potendosi permettere basse e alte tonalità, giocando anche a fare dello scat (v. “Slow Down”) così come si sente che è padrona della lingua non essendo inglese.
A seconda dei casi, per alcune canzoni, qualche strumento, come le trombe e il piano sono messe in sordina. In “The Greatest” ha duettato con il rapper americano R.A.The Rugged Man in un brano dal ritmo- base di swing a cui fa da contro-suono il synth e il “drum programmino”. Poi ci sono canzoni come “Let’s Stay In Bed” in cui ti sembra di entrare in un’altra epoca, quella di almeno 80 anni fa. C’è di tutto, tra congas, echi di ragtime e dixieland, folk e hand-clap, bop, il tutto inquadrato in un‘atmosfera che, pur ricorrendo all’antico, lo rivitalizza e lo fa diventare il suono che ci vuole adesso (nell’inciso di “I KnowYou Lie” rifà persino Lene Lovich!). Chi ha fatto questo disco si è divertito da matti, per allietare (da matti) l’ascoltatore. Qui la musica è semplicemente totale o se preferite, la totalità della musica la potrete trovare in pochi dischi come questi. Evviva la nicchia e chi la scopre dunque! Il CD è confezionato in plexiglas, libretto con foto spiritose di Marcella che veste vintage in stretta linea con il disco, ma senza testi delle canzoni (peccato!). Disco autoprodotto con tutti i rischi che ciò può comportare al quale auguriamo una buona fortuna, in quanto la merita tutta.
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Grazie a questa recensione di Carlo Tomeo sono venuto a sapere di questa cantante che non conoscevo, neanche come gruppo, e che spero dopo aver ascoltato il suo disco di apprezzare il suo stile musicale
Carlo tomeo..adesso io sono molto curiosa!!! una bella recenzione e dunque questo cd io lo comprero!
Grazie mille al sig. Tomeo per questa interessante recensione che traduce, con la sua precisione abituale, l’originalità, l’allegria, l’umorismo, l’interesse musicale di questo bello disco di Marcella Puppini da ascoltare per il nostro grande piacere…
Un bel album per rivivere gli anni 50 da una cantante esordiente, ma non troppo!
Grazie Carlo!!! Sei insostituibile per tutto quello che ci offri!!! Adesso conosco anche questa Artista!!! Emanuela
Grazie sig. Tomeo per questa recensione piene d’informazioni e dettagli del nuovo CD di Marcella Puppini. Successo al “EVERYTHING IS BEAUTIFUL”!