MilanoReporter

Top Menu

Main Menu

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
Sign in / Join

Login

Welcome! Login in to your account
Lost your password?

Lost Password

Back to login

logo

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
  • Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

  • Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

  • La SMAgliante Ada, presentata la terza edizione del fumetto

  • Segnali sulla pelle, sono due le tappe milanesi

  • Gorbaciov addio, nel 1989 Milano lo accolse trionfalmente

LombardiaSpettacoliTeatro
Home›Lombardia›Don Pasquale: capolavoro di Donizetti

Don Pasquale: capolavoro di Donizetti

By GianFranco Previtali Rosti
19 Ottobre 2015
2100
1
Share:

Un nuovo allestimento del donizettiano Don Pasquale, ha aperto il nuovo corso che il vulcanico Francesco Micheli, neo Direttore Artistico, ha impresso al cartellone d’opera del Teatro bergamasco. Una coproduzione dei Teatri di OperaLombardia e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi; regia di Andrea Cigni (che nelle produzioni del Circuito lombardo ha firmato diversi spettacoli importanti), scene e costumi di Lorenzo Cutùli. Coro di OperaLombardia e Orchestra I pomeriggi Musicali diretta da Christopher Franklin. Don Pasquale fu composto velocemente (dieci, undici giorni per approntare la partitura vocale destinata ai cantanti, che potevano cominciare ad imparare la loro parte), e a chi rimprovera al grande maestro bergamasco la proverbiale rapidità, Donizetti stesso risponde: Quando un soggetto è piacevole, il cuore parla, la mente galoppa e la mano scrive…” Il risultato è sotto gli occhi, o meglio, nelle orecchie degli ascoltatori a datare dal 3 gennaio del 1843, quando Don Pasquale ricevette una trionfale accoglienza dal pubblico parigino del Théatre des Italiens. Il maestro, componendo quest’opera comica, prende per la verità a prestito alcune melodie da precedenti lavori, ininfluenti nel formulare il giudizio su questo gioiello musicale del teatro ottocentesco, un capolavoro nel suo genere.

mk_T0LFLaWUVnz9DgWowhRuV23JvULBitC5sYBnbmUc

Quello dell’Opera buffa, che al tempo della composizione del Don Pasquale era ormai una forma operistica in declino (ne sapeva qualcosa Giuseppe Verdi, che qualche anno prima aveva provato l’amara esperienza del tonfo scaligero con il suo Un giorno di regno), soppiantata nel gusto del pubblico dall’opera semiseria, con lavori quali La Gazza ladra rossiniana e La Sonnambula belliniana. Donizetti prende a prestito un modello comico tipico del teatro italiano ma con una visione comica proiettata su uno sfondo di sentimenti ed emozioni sconosciuto in precedenza. Don Pasquale ha uno spessore maggiore di quei personaggi che sembra ricalcare. Il compositore, con Don Pasquale, crea la prima opera buffa italiana senza recitativi accompagnati dal clavicembalo, ma con l’intera orchestra. Dell’entusiasmo si è già detto; a rimanerne sorpreso fu lo stesso Donizetti, che dopo alcune settimane, in trasferta a Vienna scrive: Ho ricevuto da Parigi otto giornali che parlano ancora del mio Don Pasquale. Sono sorpreso, ed il risultato sono 19.000 franchi in undici giorni. Un mistero della fortuna. Ecco tutto! Ma la fortuna bisogna sapersela meritare… Il regista Andrea Cigni, non trovando sufficientemente buffa la situazione magistralmente versificata dal librettista Giovanni Ruffini, carica lo spettacolo di trovate grossolane che finiscono per svilirne la trama, non rendendo giustizia della complessità di sfumature dell’opera donizettiana. Si ride, ma si ride grasso. Ecco allora il Dottor Malatesta trasformato in una macchietta ancheggiante, Norina in una soubrette che strizza l’occhio alla Monroe ed evoca Berlusconi; Don Pasquale è ridotto a un volgare e untuoso grande avaro.

8aMMScI9rdleI-MoDrVgSj1jxbqK81at6dGpi6NUEz0

Si salva solo l’idealista Ernesto. Oppressiva una mega cassaforte da banca centrale incombe sullo spettatore, intervallata da coreografiche altalene/festoni di rose con la trovata finale, della calata della scritta luminosa Roma, dove l’azione si finge. Completa il tutto un’aggiunta di appendici sonore non previste in partitura: tic tac di sveglie, telefonate, ruggiti di orso imbalsamato. Un’orgia di colori e movimenti, perfettamente in linea con i tempi in cui viviamo, dove quel che conta è l’immagine. Dirigeva il Maestro Christopher Franklin, troppo intento ad assecondare lo spettacolo e nel far quadrare i conti tra orchestra e palcoscenico per trovare una personale interpretazione, e si è limitato a compitare la partitura. I cantanti si prestano al gioco registico con più o meno disinvoltura e partecipazione: il Dottor Malatesta di Pablo Ruiz ci sguazza divertito, nel gioco di ammicchi e mossette; vocalmente efficace, piega facilmente il suo timbro baritonale a una sapida e credibile interpretazione.

_AKy8N5JpinxCEqrTQVj2tBC9ferxSLI0uby__U6sXE

La voce di Maria Mudryak, omogenea in ogni registro ed estesa in alto, non incontra difficoltà tecniche che la impensieriscano, ma ha il vezzo di “spingere” e ingrossare, negli acuti, una voce già di per sé sonora e penetrante. Il suo timbro di voce, da soubrette (oltre all’impostazione registica), la porta a delineare una Norina quasi a senso unico (piccante e civetta si, ma mai sensuale o amorosa), trovando nel duetto Tornami a dir che m’ami, il momento migliore. Interessante l’Ernesto di Pietro Adaini, giovane tenore leggero (o di grazia) con una tecnica vocale da perfezionare ma capace di trovare inflessioni di pathos, quei tipici accenti malinconici di cui Donizetti infarcisce le sue opere e diventate la sua cifra stilistica. Paolo Bordogna, veterano del ruolo di Don Pasquale (già protagonista nell’edizione di cinque anni fa a Bergamo), comincia ad accusare qualche sfilacciatura vocale. Costretto nell’angusto spazio di un’interpretazione caricata e buffonesca, riesce a emergere facendo valere la sua lunga esperienza. Non entusiasmante la resa dell’Orchestra dei Pomeriggi. Successo caloroso di un teatro quasi gremito in ogni ordine di posti ed elegantemente addobbato, come da tempo non si vedeva.

fotografie Fondazione Donizetti /Gianfranco Rota

  • About
  • Latest Posts

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Latest posts by GianFranco Previtali Rosti (see all)

  • Potente Moby Dick alla prova - 8 Febbraio 2023
  • Il rosso, il nero, il blu: camaleontica Paiato - 3 Febbraio 2023
  • Romèo et Juliette, eterno è l’amore - 15 Febbraio 2020

Condividi:

  • E-mail
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • Skype
  • LinkedIn
  • Stampa
  • Pinterest
TagsAndrea CigniberlusconiFondazione DonizettiFrancesco MicheliGianfranco RotaGiuseppe VerdiMaria MudryakMonroeOpera buffaThéatre des Italiens
0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

1 comment

  1. Carlo Tomeo 19 Ottobre, 2015 at 17:51 Rispondi

    Ottima recensione! E poi il “Don Pasquale”, insieme a “L’Elisir d’amore”, sono le mie opere d Ddonizetti preferite

Leave a reply Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

You may interested

  • MusicaSpettacoli

    Glenn Hughes, The Voice of Rock

  • Bon TonTendenze

    Bon Ton: le buone maniere per i più piccoli

  • La neraLombardia

    Ciserano: attende direttrice di banca fuori dalla filiale e l’aggredisce dandole fuoco

Vai alla pagina Facebook

Ultimi Commenti

  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020
    Complimenti a Irene Antonucci, davvero un bel sorriso luminoso in questi tempi bui...

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020
    […] su altri campi come Genova e Roma dove ho assistito a Lazio-Marsiglia. Al contrario del ...

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020
    […] Leggi l’articolo […]

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019
    Sono perfettamente d'accordo con questo articolo. Spesso si pensa che il cambiamento sia tale quando si ...

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

  • Paolo Rizzardini
    on
    23 Luglio 2019
    Una curiosità: l'edificio che viene presentato come "Banco de España", oggetto della nuova rapina, in realtà ...

    La Casa di Carta, ecco l’attesissima terza stagione

Timeline

  • 8 Febbraio 2023

    Potente Moby Dick alla prova

  • 3 Febbraio 2023

    Il rosso, il nero, il blu: camaleontica Paiato

  • 8 Dicembre 2022

    Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

  • 28 Novembre 2022

    San Colombano al Lambro, ecco servito il vino di Milano

  • 14 Novembre 2022

    Italia-Cina, il master della LUM per essere protagonisti

  • Recent

  • Popular

  • Comments

  • Potente Moby Dick alla prova

    By GianFranco Previtali Rosti
    8 Febbraio 2023
  • Il rosso, il nero, il blu: camaleontica Paiato

    By GianFranco Previtali Rosti
    3 Febbraio 2023
  • Milano AutoClassica 2022, un’edizione grandi numeri

    By Massimiliano Bordignon
    8 Dicembre 2022
  • San Colombano al Lambro, ecco servito il vino di Milano

    By Massimiliano Bordignon
    28 Novembre 2022
  • Rita Pavone compie 70 anni

    By Redazione
    23 Agosto 2015
  • Dario Gay fa uscire il suo nuovo CD singolo oggi, giorno del suo compleanno

    By Redazione
    6 Ottobre 2015
  • “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    10 Settembre 2015
  • Rita Pavone con Emilio Targia: “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Redazione
    14 Settembre 2015
  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

    Complimenti a Irene Antonucci, ...
  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

    […] su altri campi ...
  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

    […] Leggi l’articolo […]
  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

    Sono perfettamente d'accordo con ...

Instagram

Seguici

  • Home
© Copyright MilanoReporter. All rights reserved.
MILANOREPORTER usa i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a visitare il sito ne accetti l'uso.OK
Informazioni
Necessario Sempre attivato

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.