MilanoReporter

Top Menu

Main Menu

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
Sign in / Join

Login

Welcome! Login in to your account
Lost your password?

Lost Password

Back to login

logo

  • Home Page
  • Attualità
  • Life Style
    • Design
    • Fashion
    • Food
    • Viaggi
    • Medicina
    • Psicologia
    • Sanità
  • Rubriche
    • Spoiler Alert
  • Spettacoli
    • Appuntamenti
    • Teatro
    • Mostre
    • Musica
    • Musei
  • Lombardia Aerospace Cluster, collaborazione con la Regione

  • Zona rossa, palestre e piscine sull’orlo del crollo

  • Zona rossa, ennesimo schiaffo alla Lombardia

  • IoApro, la sfida di Mary la ‘pasionaria’

  • Vaccini e scuola, la Moratti incontra i sindaci

MusicaSpettacoliTeatro
Home›Spettacoli›Musica›Donizetti serio e comico, per il primo Festival

Donizetti serio e comico, per il primo Festival

By GianFranco Previtali Rosti
29 Novembre 2016
1663
0
Share:

La prima edizione del nuovo Festival Donizetti Opera di Bergamo è “decollata”. E non solo in termini metaforici, ma con un reale spaccato di pista aeroportuale ricreata all’ingresso del Teatro. Altro parto della vulcanica immaginazione del Direttore artistico Francesco Micheli. Festival che si è aperto con una “prima” esecuzione in tempi moderni: Rosmonda d’Inghilterra, proposta secondo la versione musicale approntata dalla sezione scientifica della Fondazione. Scritta per Firenze, dove andò in scena nel 1834 al Teatro alla Pergola, Rosmonda d’Inghilterra aveva sulla carta tutti gli elementi per cogliere un bel successo ed entrare a far parte della magnifica galleria dei melodrammi donizettiani. Il libretto era di Felice Romani, principe dei librettisti; il cast dei cantanti era quanto di meglio si sarebbe potuto desiderare: quella Fanny Tacchinardi Persiani che susciterà un delirio di commozione a Napoli quale prima Lucia di Lammermoor più tardi e, accanto a lei, Gilbert Louis Duprez, il primo Edgardo oltre che il primo Ugo della Parisina. Non meno importanti il soprano Anna Del Sere e il baritono Carlo Ottolini Porto. Fu un buon successo, l’opera piacque sempre più nelle repliche, eppure Rosmonda scomparve dalle scene fino al 1837, quando il compositore la rielaborò per una ripresa a Napoli, aggiungendo un finale nuovo e un nuovo titolo, Leonora di Guienna. Per ragioni non ancora accertate (censura? un’epidemia di colera?) l’opera non andò in scena. Se si esclude una nuova produzione a Livorno nel 1846, bisognerà aspettare fino al 1975 per riascoltarla, seppur in forma di concerto, a Londra e Belfast. L’opera donizettiana è tornata a vivere scenicamente ai nostri giorni grazie alla collaborazione artistica con l’Opera di Firenze/Maggio Musicale dove è già stata presentata, ma sempre in forma di concerto. Il cast in scena a Bergamo era pressoché uguale, con la sola sostituzione del tenore. Protagonista della serata il soprano Jessica Pratt (che sul palcoscenico orobico debuttò in Puritani, nel 2008), ormai artista consumata, capace di padroneggiare le difficoltà vocali del personaggio: bellissimi i suoi pianissimi e altrettanto belle le filature, sempre fluida la vocalizzazione. Svetta nel finale del primo atto, riuscendo a trovare accenti convincenti nel duetto con il padre con un fraseggio drammatico che si sovrappone alla purezza vocale. Impeccabile, tecnicamente, l’esecuzione dell’aria Perché non ho del vento, cui avrebbe giovato un più marcato senso nostalgico. Paga di “suonare” a suon di acuti e sovracuti la parte, la cantante australiana risulta interprete meno incisiva nei duetti con Enrico e la rivale Leonora. donizettiUna parte quest’ultima di soprano “centrale”, caratterizzata da momenti di versificazione melliflui a contrasto con quelli molto tesi e drammatici, come nello scontro con la rivale in amore. Eva Mei, soprano che possiede una sonora ottava superiore, fatica però a reggere la tessitura di un personaggio dalle continue incursioni in zona centrale e il fraseggio ne risente, dovendo ingrossare artificiosamente i suoni per esprimere sdegno e furore. Ne scapita anche la fluidità delle colorature, agilità non irreprensibili. Enrico, Dario Schmunck, era il Re dalla voce tenorile un po’ affaticata negli acuti e poveri di squillo, non possedendo la baldanza tenorile richiesta da Donizetti per questo personaggio. Non brilla per profondità di interpretazione ma, facendo valere il suo mestiere, si impegna a trovare i giusti accenti. Clifford era impersonato dal basso Nicola Uliveri, voce ampia e dal timbro scuro che si fa apprezzare per la dizione pur senza ascendere a vette di paterna e ieratica nobiltà. Arturo, il paggio, era appannaggio di una corretta Raffaella Lupinacci, che non sa esprimere compiutamente quella vena amoroso-malinconica di un giovane innamorato non riamato. Sul podio, il Maestro Sebastiano Rolli ha diretto l’opera senza partitura: una direzione corretta ma sostanzialmente debole, che non conosce progressione drammatica, piuttosto statica nelle prevedibili dinamiche sonore. Sottaciute le atmosfere medievali cupe che il libretto evoca. Ne risulta una sostanziale mancanza di accensioni passionali al calor bianco, per adagiarsi in una generica quanto metronomica sfilata di cavatine e duetti, duetti e cavatine. Messinscena vagamente alla Magritte, con costumi sovraccarichi, e una regia che supplisce con delle specie di tableau vivants e insistiti movimenti del coro alla mancanza di azione della vicenda. Rosmonda d’Inghilterra, nella revisione curata da Alberto Sonzogni, si conclude con un finale di un’asciuttezza che lascia completamente sorpresi. Festa per tutti, particolarmente per la protagonista, con contestazioni per il gruppo di metteur en scène. La sera dopo è la volta del melodramma giocoso Olivo e Pasquale, nuovamente al Teatro Sociale di Città Alta, messo coloratamente in scena da operAlchemica, Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi. Una ventata di allegria per un’opera buffa creata dalla fervida e prolifica penna di Donizetti su libretto di Jacopo Ferretti, andata per la priva volta in scena al Teatro Valle di Roma nella stagione di carnevale del 1827. Anche qui si trattava di una nuova produzione, secondo le versioni musicali approntate dalla sezione scientifica della Fondazione. L’affetto del compositore per quest’opera è testimoniato dall’averne curate ben tre edizioni. Dopo quella romana, in cui il personaggio di Camillo, retaggio di un passato che andava scomparendo, era affidato en travesti a un mezzosoprano, Donizetti stese quella napoletana per il Teatro Nuovo e lo affida a un tenore (a Napoli, patria dell’opera buffa, non si sarebbe accettato un amoroso en travesti ) mentre Pasquale si esprime in dialetto napoletano, per arrivare infine a quella del 1830 per il Teatro della Cannobbiana di Milano, con i due spasimanti sempre affidati a tenori ma Columella passare al registro di basso. fd-olivo-e-pasquale-2016-phrota_gfr_2497 donizettiQuesto dimostra come fosse prassi adattare i lavori in base alle disponibilità del momento delle compagnie di canto. Il Festival Donizetti Opera sceglie la versione di Napoli. Ottima scelta, avendo a disposizione un napoletanissimo basso-baritono come Filippo Morace, dall’innata vis comica che lo rende un perfetto “Pasquale”. Spigliato in scena, divertente e mai volgare, dal canto sapido e ricco di mille sfaccettature interpretative, dona al personaggio di Pasquale una ricchezza umana a tutto tondo. Non così l’Olivo di Bruno Taddia, esageratamente sopra le righe interpretative e dal canto sempre teso e gridato. Una macchietta più che una vera interpretazione di padre. Isabella era il soprano leggero Laura Giordano, spigliata interprete e buona cantante con qualche problema in acuto. Bravissima attrice e disinvolta cantante Silvia Beltrami, una Matilde che tiene la scena come solo i veri caratteristi sanno fare. Elogi anche per il divertente Columella di Edoardo Milletti. Bene il Le Bross di Matteo Macchioni, a cui manca ancora una vera originalità interpretativa e il giovane innamorato Camillo, un ancora acerbo Pietro Adaini. Su tutti brilla però la direzione di Federico Maria Sardelli, alla guida dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala. Esperto nel conoscere le dinamiche teatrali di un’opera buffa, non sbaglia un colpo nella concertazione dei cantanti. Direzione brillante e disinvolta , ma sempre attenta alle esigenze del palcoscenico. Una serata di gioia e di gustoso divertimento, salutata dalla festosa accoglienza del pubblico che gremiva il Sociale.

 

  • About
  • Latest Posts

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Latest posts by GianFranco Previtali Rosti (see all)

  • Romèo et Juliette, eterno è l’amore - 15 Febbraio 2020
  • Guglielmo Tell e Aida scaldano il Teatro Sociale - 27 Gennaio 2020
  • Brilla Sylvia, di Lèo Delibes - 16 Gennaio 2020

Condividi:

  • E-mail
  • Twitter
  • Facebook
  • WhatsApp
  • Skype
  • LinkedIn
  • Stampa
  • Pinterest
TagsFestival Donizetti OperaOlivo e PasqualeRosmonda d'Inghilterra
0
Shares
  • 0
  • +
  • 0
  • 0

GianFranco Previtali Rosti

gianfranco.previtalirosti@milanoreporter.it

Leave a reply Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

You may interested

  • EsteticaSalute e benessere

    Ridiamo freschezza al volto con l’acido ialuronico

  • EventiMusicaSpettacoliTeatro

    Footlose al Teatro Nazionale

  • EventiVino

    Vinitaly 50 e 1, intervista a Danese, presidente di Verona Fiere

Vai alla pagina Facebook

Ultimi Commenti

  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020
    Complimenti a Irene Antonucci, davvero un bel sorriso luminoso in questi tempi bui...

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020
    […] su altri campi come Genova e Roma dove ho assistito a Lazio-Marsiglia. Al contrario del ...

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020
    […] Leggi l’articolo […]

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019
    Sono perfettamente d'accordo con questo articolo. Spesso si pensa che il cambiamento sia tale quando si ...

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

  • Paolo Rizzardini
    on
    23 Luglio 2019
    Una curiosità: l'edificio che viene presentato come "Banco de España", oggetto della nuova rapina, in realtà ...

    La Casa di Carta, ecco l’attesissima terza stagione

Timeline

  • 19 Gennaio 2021

    Mandzukic si presenta: “Pronto a combattere!”

  • 19 Gennaio 2021

    Stellantis, debutto brillante a Piazza Affari

  • 19 Gennaio 2021

    Beppe Sala vieta anche la libertà di fumare

  • 18 Gennaio 2021

    I benefici dell’elasticità nel corpo e nella mente

  • 18 Gennaio 2021

    Lombardia Aerospace Cluster, collaborazione con la Regione

  • Recent

  • Popular

  • Comments

  • Mandzukic si presenta: “Pronto a combattere!”

    By Massimiliano Bordignon
    19 Gennaio 2021
  • Stellantis, debutto brillante a Piazza Affari

    By Massimiliano Bordignon
    19 Gennaio 2021
  • Beppe Sala vieta anche la libertà di fumare

    By Massimiliano Bordignon
    19 Gennaio 2021
  • I benefici dell’elasticità nel corpo e nella mente

    By Sarah Bonomi
    18 Gennaio 2021
  • Rita Pavone compie 70 anni

    By Carlo Tomeo
    23 Agosto 2015
  • Dario Gay fa uscire il suo nuovo CD singolo oggi, giorno del suo compleanno

    By Carlo Tomeo
    6 Ottobre 2015
  • “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Carlo Tomeo
    10 Settembre 2015
  • Rita Pavone con Emilio Targia: “Tutti pazzi per Rita” (ed. Rizzoli)

    By Carlo Tomeo
    14 Settembre 2015
  • Alessandra
    on
    9 Novembre 2020

    Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana

    Complimenti a Irene Antonucci, ...
  • Lubamba: “Tifo Inter, vorrei conoscere Lukaku. Ecco cosa mi piace di lui…” | SportPaper.it
    on
    24 Ottobre 2020

    Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini

    […] su altri campi ...
  • Risotto al burro e timo con tartufo bianco – Piazza Repubblica
    on
    5 Giugno 2020

    Risotto al burro e timo con tartufo bianco

    […] Leggi l’articolo […]
  • Sabrina
    on
    17 Novembre 2019

    Cambiare la nostra idea di cambiamento

    Sono perfettamente d'accordo con ...

Instagram


    Warning: Invalid argument supplied for foreach() in /web/htdocs/www.milanoreporter.it/home/wp-content/themes/gloria/framework/widgets/widget_instagram.php on line 47

Seguici

  • Home
© Copyright MilanoReporter. All rights reserved.
MILANOREPORTER usa i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Continuando a visitare il sito ne accetti l'uso.OK
Informazioni
Necessario Sempre attivato

loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.