Donnarumma ammaina la bandiera, addio Milan

Gianluigi Donnarumma lascia il Milan. Non sarà lui la bandiera della squadra rossonera, non sarà lui la pietra angolare su cui costruire la nuova squadra che, va detto, sta prendendo forma non senza qualche ambizione. E’ successo qualcosa, qualcosa che ancora nessuno ha voluto rivelare. Sicuramente non ne ha parlato il giocatore, tranquillissimo nel proprio ritiro dell’Under 21.
Ad annunciare la rottura delle trattative è stato lo stesso amministratore delegato del Milan, Marco Fassone, che con il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli, ha convocato una frettolosa ma efficace conferenza stampa. “Ho preferito, piuttosto che fare un comunicato, aggiornarvi subito. Nell’incontro che ho avuto con l’agente del giocatore, Mino Raiola, mi è stata comunicata la decisione del giocatore di non rinnovare il suo contratto con il Milan, è una decisione definitiva, presa dal giocatore. Vorrei sottolineare come solo una decina di giorni fa Mirabelli avesse sottoposto un’offerta di rinnovo che noi riteniamo importante, anche più importante di quella letta sui giornali, il giocatore l’ha valutata, ha preferito non accettare e comunicarci che non rinnoverà il suo contratto, concludendo il suo rapporto con il Milan il 30 giugno 2018. Donnarumma non sarà il portiere del nuovo Milan e il pilastro su cui costruire, ora dobbiamo rivedere queste valutazioni di tipo tecnico, avevamo fatto qualche ragionamento. Al di là di questa decisione, che ovviamente ci amareggia, andiamo avanti e il Milan va avanti”.
Donnarumma lascia il Milan quindi, resta da capire quando e per andare dove: il suo rapporto con il Milan terminerà il 30 giugno 2018, ma è improbabile che il giocatore rimanga in questa stagione in maglia rossonera, alla mercé delle inevitabili critiche dei tifosi e delle reazioni che ogni suo errore provocherebbe. Real Madrid e Paris Saint Germain sono le squadre che più di altre parrebbero interessate a Donnarumma. A prenderne il porto, invece, si fanno comunque nomi importanti: Neto, Pepe Reina, Wojciech Szczęsny ma anche Mattia Perin, sono tutti nomi che possono solleticare il palato del tifoso. A fronte della pesante perdita di Donnarumma, va comunque segnalata la reazione dura del web: traditore, infame, bamboccio, ingrato, sono i termini più gettonati fra quelli riportabili da parte dei tifosi.
Il silenzio del portiere del resto non aiuta a fare chiarezza sui motivi che abbiano portato a questo passo un ragazzo cresciuto nel Milan e che il Milan ha avuto il merito di portare alla notorietà, un giocatore che si è sempre dichiarato milanista e che la maglia aveva baciato con un gesto spesso abusato ma che lui pareva avere sposato con convinzione. Basta la presenza di Mino Raiola a giustificarlo? E’ facile accusare il procuratore, personaggio discutibile di un calcio che però di Raiola vive, ma la decisione, lo ha fatto capire anche Fassone durante la conferenza stampa, è tutta di Donnarumma.
Donnarumma ammaina la bandiera del Milan, se bandiera mai lo è stata. Come citava un vecchio coro, c’è solo Franco Baresi.
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