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Costume
Home›Costume›Dove sono finiti i nomi “comuni”?

Dove sono finiti i nomi “comuni”?

By Andrea Salan
3 Ottobre 2015
1157
1
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Essendo sabato, giorno di cazzeggio del weekend ,anche io indugio su temi leggeri, che oggi non ho proprio voglia di pensare. Non ci sono abituato, poi mi fuma il cervello (se questa la leggesse Renzi andrebbe in sollucchero, lui che ci vuole tutti pecoroni del suo gregge).

Comunque oggi riflettevo sulla moda, che prende sempre più piede, di dare ai propri figli nomi alla cazzo. In teoria, un genitore ha il santo diritto di dare al proprio figlio il nome che ritiene più idoneo. Però, a mio giudizio, non va mai dimenticato che la scelta del nome, al di là del gioco, del piacere, del fantasticare della futura mamma e del futuro papà, è anche una responsabilità che ci si accolla nei confronti del figlio.

Una responsabilità che anche la giurisprudenza ha cominciato a considerare, nell’ottica della tutela del figlio. Pochi anni fa, una corte australiana ha concesso a una bambina la facoltà di cambiare nome. I genitori, infatti, in un raptus di delirio l’avevano battezzata “Tahlula dance the hula at the Hawaii”. Che non è un nome esotico solo in Italia, è un nome del cazzo in qualsiasi parte del globo.

Ai miei tempi, in classe avevo una Valentina detta Vale, una Giulia detta Giulia, una manciata di Manuela dette tutte Manu. La sfortunata di turno era una ragazza che si era ereditata il nome della nonna, Elvira, ma essendo proprio brutta, la chiamavamo Cita (eravamo ragazzini delle medie, ed alle medie si è stronzi, si sa).

Adesso gli appelli sono florilegi di nomi iperbolici. Il classico nome italico di origine latina non ha più spazio.

Le Giulie, le Elise, le Chiare, o le Ilarie, sono state sostituite da stormi di Jessiche, da nugoli di Asie. E poi ci sono le avanguardie: visto che Totti si permette di chiamare la figlia Chanel, qualche ex calciatore amatoriale pensa che il primogenito possa anche chiamarsi Etro, Dsquared, Kenzo.

E vogliamo dimenticarci dell’onnipresente amico di famiglia in vena di facezie, che comincia a consigliarti nomi che vanno dal etimo greco (Pirofila, Coprofago) alle evoluzioni iperspaziali (“perché non lo chiami Alpha Centauri”)? Poi ci sono gli evergreen, che sono i nomi di cartone animato: Actarus, Sakura, Ataru.

E il problema sapete qual è? Che ci sono genitori che non lo mandano a quel paese per direttissima, ma prima fanno l’accostamento col cognome, per vedere come suona…

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Andrea Salan

1 comment

  1. marinella saprio 3 Ottobre, 2015 at 13:12 Rispondi

    i nomi strani sono in netto calo. se lei guardasse le classifiche dei nomi più usati negli ultimi anni, vedrebbe una marea di sofia e giulia, di francesco e matteo. c’è un netto ritorno ai nomi di una volta (ho sentito due gemellini chiamati agata e arrigo….). i nomi strani che dice lei, perlopiù per bambini nati negli anni ’90 e dopo gli obbrobri degli anni precedenti (kevin sharon …) perfortuna stanno scomparendo. buona giornata

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