Web radio: è anche colpa nostra…

Fare autocritica è salutare! Oggi a Microfoni Aperti rovesciamo la medaglia: il parziale fallimento delle web radio in Italia è anche colpa nostra.
Se di colpe e meriti si può parlare, bisogna dire che il mondo delle web radio in Italia è altamente disgregato, insomma diciamo la verità: ognuno guarda al proprio orticello.
Questa mentalità, a mio giudizio, non potrà mai portare ad un incremento del valore della categoria anzi continuerà a dividere spezzettando gli ascoltatori tra le realtà del web che un minimo sono riuscite a mettersi in mostra.
Ad onor del vero esiste anche una associazione WRA Web Radio Associate che con rilascio di tessera d’iscrizione con un costo minimo annuale permette di avere sconti sulla licenzia di trasmissione della SIAE ed SCF.
Analizzando il ventaglio delle innumerevoli web radio che ci sono e che crescono a dismisura possiamo vedere che quelle che hanno un maggior gradimento tra gli ascoltatori sono quelle settoriali; cioè quelle che trasmettono musica monotematica con pochi interventi di parlato o programmi. Dove si cela il problema? Nella provenienza degli ascoltatori! Le web radio settoriali hanno un bacino d’utenza estero dove già esiste una cultura all’ascolto tramite web.
Il centro della questione è la mancanza di comunicazione tra web radio “competitor” e non, in quanto una comunicazione massiva atta ad educare anche i listener italiani al mondo delle web radio porterebbe ad un incremento comune a tutti, che successivamente potrebbero giocare di eventuali sponsorizzazioni da aziende private che vedrebbero numeri molto più allettanti.
È anche colpa nostra… sì da direttore artistico credo (nonostante abbia sempre lasciato tutte le porte aperte ai colleghi che mi hanno proposto collaborazioni) che sia anche colpa nostra, perché se dietro un mondo come il nostro ci si organizzasse per comunicare a tutti i livelli e con i mezzi a nostra disposizione la situazione cambierebbe.
È ovvio che mettere insieme tante teste è difficilissimo (a volte impossibile), ma il mondo dei network ci insegna come farlo. Di recente si sente parlare di DAB e molti ancora si stanno chiedendo cosa sia e come funzioni; in realtà è una tecnologia per la diffusione radiofonica con una qualità eccellente e per averla nella propria autoradio basta acquistare un’adattatore o comprare una vettura di ultima generazione. Perché il DAB non sta spopolando in Italia come all’estero? La risposta è semplice ed è la stessa che si può dare per le web radio: convenienza economica.
Comunque la tecnologia esiste e i grandi network hanno fondato in Italia tre consorzi per la trasmissione DAB abbattendo i costi. IMPARIAMO da chi ci può insegnare e forse anche le web radio avranno una voce importante nel panorama radiofonico.
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