El Chapo, la terza stagione su Netflix

El Chapo, la serie di Netflix che ha per protagonista il narcotrafficante messicano Joaquín Guzmán giunge alla sua terza stagione e, almeno per ora, dovrà considerarsi conclusa.
Il processo a Joaquín “El Chapo” Guzmán comincerà il prossimo mese di novembre, negli Stati Uniti. In questo momento, il narcotrafficante più pericoloso della storia, l’uomo capace di offuscare perfino il mito di Pablo Escobar, si trova rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di New York. E da lì difficilmente riu
scirà a scappare come già aveva fatto per ben due volte in precedenza.
La carriera di El Chapo iniziò negli anni settanta, lavorando per il cartello di Guadalajara, ma fu con il controllo dello smercio verso gli Stati Uniti, fatto prima per i cartelli colombiani e poi autonomamente, che l’uomo costruì il suo impero. Nel momento di massimo splendore, la sua organizzazione – il cartello di Sinaloa – era responsabile dell’importazione e distribuzione di praticamente tutta la cocaina presente negli Stati Uniti e di molta dell’eroina e delle anfetamine (che faceva produrre in Asia). Nel 2011 venne dichiarato il decimo uomo più ricco del Messico, con un patrimonio stimato superiore al miliardo di dollari.
Le prime due stagioni della serie raccontano in maniera piuttosto fedele la vita e l’escalation de El Chapo (interpretato da Marco de la O), sebbene non diano molto risalto all’immensa ricchezza che fu in grado di generare, né alle intense relazioni con i cartelli colombiani e la successiva indipendenza. In questa terza stagione l’imponenza dell’organizzazione costruita e gli intrecci politici assumono un ruolo importante, e viene dato particolare risalto all’incredibile momento della fuga (la seconda) da un carcere di massima sicurezza messicano. Nel 2015, infatti, El Chapo evase dal penitenziario di Santa Juanita attraverso un tunnel di 1,5 Km scavato dai suoi uomini. Quella fuga diede origine a un’incredibile caccia all’uomo che durò quasi due anni che si concluse con l’ultimo arresto, nel 2016, e la successiva estradizione del 2017.
Si dice che Guzmmán riuscì a organizzare quell’incredibile evasione solo grazie all’aiuto di alcuni politici che era riuscito a corrompere negli anni, gli stessi uomini che seppero salire rapidamente sul carro dei vincitori immediatamente dopo la sua ultima cattura. Questo ci conduce al personaggio (di fantasia) più interessante e controverso della serie di Netflix: Conrado Sol, interpretato eccellentemente da Humberto Busto. La vita di quest’uomo è mossa solamente dalla pura ambizione. Sfrutta l’immagine mediatica de El Chapo stringendo e rompendo alleanze con il solo scopo di acquisire più potere e diventare, un giorno, Presidente del Messico. Conrado è uno stratega abilissimo, un uomo determinato e intelligente. Il suo unico punto debole è la relazione clandestina con un giovane ragazzo, assolutamente incompatibile con i suoi piani politici.
Sarebbe interessante capire a che personaggio della vita reale si sono ispirati gli sceneggiatori, sebbene sia difficile (grazie a Dio) trovare una persona che si sia resa protagonista di tutto quello che ha fatto Sol nel corso delle tre stagioni de El Chapo. L’indiziato principale è Genaro Garcia Luna, ex-Segretario alla Pubblica Sicurezza del governo messicano che, nel 2013 venne incluso nella lista dei dieci uomini più corrotti del Messico dalla rivista Forbes. Un uomo da sempre accusato di essere a libro paga dei narcotrafficanti ma che, almeno fino a oggi, è sempre riuscito a dimostrare il contrario.
La terza stagione de El Chapo sarà inevitabilmente l’ultima della serie, almeno fino a quando non ci saranno degli sviluppi con il processo (che già si preannuncia lungo). Un altro buon prodotto Netflix che completa così la sua incursione nel mondo del narcotraffico. El Chapo non è una serie ai livelli di Narcos, ma è comunque un prodotto interessante e di buona fattura che vi saprà intrattenere in queste calde notti estive.
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