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Home›Rubriche›Spoiler Alert›Emily Blunt, la ragazza del treno

Emily Blunt, la ragazza del treno

By Paolo Rizzardini
28 Ottobre 2016
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Il volto felice di Emily Blunt mentre addenta l’oliva che stava annegando in un Martini ordinato al bar della stazione, è probabilmente uno dei momenti più alti de La Ragazza del Treno, una pellicola arrivata in pompa magna, che però pone più di un interrogativo sul suo valore effettivo.

Portare sul grande schermo un romanzo di successo come quello scritto da Paula Hawkins, sarebbe stata una sfida difficile per chiunque, sicuramente lo sapeva anche Tate Taylor (il regista), ma questo non giustifica la mancanza di narrativa che accompagna lo spettatore per tutti i 112 minuti di questo film che arriverà nelle sale italiane il prossimo 3 Novembre.

Rachel Watson (Emily Blunt) fatica a digerire il divorzio dal marito Tom (Justin Theroux), che nel frattempo ha avuto un figlio dalla sua nuova compagna Anna (Rebecca Ferguson). Ironia della sorte, Rachel è costretta a vederli ogni giorno perché il treno che prende per andare a lavorare, passa proprio davanti alla loro vecchia casa, ora residenza di Tom e della sua nuova famiglia. Per evitare il dolore causato da questa tortura quotidiana, Emily beve un bel po’ e cerca di spostare l’attenzione su di un’altra coppia che vive poco più in là, fantasticando sulle vite di questi due sconosciuti. Un giorno, Rachel vede qualcosa di inquietante che rovina le sue fantasie sulla nuova coppia ed il giorno seguente si sveglia nel proprio letto ma con una sorta di grosso dopo-sbornia, del sangue su tutto il viso, e nessun ricordo di cosa sia successo la notte precedente, solo la brutta sensazione che si tratti di qualcosa di terribile. Non ci metterà molto a capire che Megan (Haley Bennett) – la donna che osserva ogni giorno pur non conoscendola – è scomparsa, e che lei risulta essere tra i sospettati. E’ cosi che inizia il terribile incubo de La Ragazza del Treno.

La Ragazza del Treno: Tom e la moglie Anna

La Ragazza del Treno: Tom e la moglie Anna

Emily Blunt offre sicuramente la performance migliore di tutto il cast, grazie alla sua faccia gonfia da ubriaca improvvisata e al suo modo inquietante di reagire alle follie che caratterizzano la vita di Rachel.
Ho sempre pensato che questa attrice riesca a dare il meglio interpretando personaggi scontrosi e capaci di mettersi nei guai da soli (la ricordate in Edge of Tomorrow, o ne Il diavolo veste Prada?) e La Ragazza del Treno lo conferma perfettamente. Haley Bennett sembra soffrire un poco il personaggio e non ripete le buone interpretazioni di The Hole (2009), The Equalizer (2014) o del recentissimo The Magnificent Seven (2016), mentre la prestazione di Theroux diventa più convincente nell’ultima parte del film rispetto a quella iniziale (miracoli di una sceneggiatura). Rebecca Ferguson, dal canto suo, sembra essere un’attrice di talento, ma il ruolo di Anna – tanto importante nel libro quanto tutto sommato marginale nella pellicola – la fa sembrare uno di quei buoni giocatore che l’allenatore mette in campo in una posizione lontana dal fulcro del gioco (spero apprezziate il calcio). In altre parole, è impossibile da giudicare.

Tate Taylor, che tanto bene aveva diretto The Help (2011), non riesce a confermare gli stessi standard di qualità con La Ragazza del Treno. Ho la sensazione che sia lui che Erin Wilson (la sceneggiatrice) abbiano letto il libro anche più del necessario, finendo per dare per scontati alcuni aspetti della storia e dei personaggi che per persone che invece il libro non lo hanno letto, sono difficili da cogliere. La Wilson ha cercato di mantenere nel film i tre diversi punti di vista della storia che avevano funzionato benissimo nel romanzo, ma sul grande schermo l’effetto è quello di confondere lo spettatore.

Per farla breve, nel caso in cui abbiate amato il libro rimarrete probabilmente delusi da questa lettura cinematografica, perché il pathos, la struttura dei personaggi ed il dettaglio delle loro vite non sono al livello dell’opera cartacea. Nel caso in cui non abbiate letto il libro, potreste apprezzarlo un po’ di più, ma solo se saprete resistere e non vi perderete nella confusione dei primi due atti (circa un’ora).
Guardatelo nel caso in cui siate degli amanti del thriller, se siete artisticamente innamorati di Emily Blunt, che nonostante tutto trova il modo di mettersi in mostra, o se avete visto (e gradito) Gone Girl, perchè La Ragazza del Treno in alcuni momenti lo ricorda.

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