Enrico Carugo: passione e ottimismo

Lo incontro la scorsa settimana, un pomeriggio, più sorridente del solito. Conosco Enrico Carugo da qualche anno, è sempre una persona molto sorridente e positiva, che ama visibilmente il suo lavoro e emerge grazie alla sua disponibilità e alla correttezza. Ma quel pomeriggio sembra particolarmente sorridente. ‘Che succede Enrico, ti vedo particolarmente felice’ “Una coincidenza molto bella – mi risponde – pensa che durante una partita di beneficenza ho conosciuto un collega di Roma che mi ha proposto un appartamento importante in vendita a Milano. E’ la vendita più importante che io abbia mai trattato.” Coincidenze, di nuovo. Nella vita di Enrico sembrano la segnaletica verticale che lo trasportano alla meta e che gli fanno scoprire le sue due grandi passioni: il suo lavoro in Remax e la beneficenza.
Andiamo per gradi. Enrico Carugo da piccolo vuole fare il pilota aereonautico, poi si iscrive all’università e si laurea in informatica. Pensa di trovare lavoro in un’azienda che di tecnologia e, come tutti i neolaureati, manda una serie di curricula alle aziende più interessanti del mercato. Trova lavoro in una banca in Friuli ma al momento di preparare la valigia e trasferirsi si rende conto che non è quello che desidera. Si trova davanti ad un bivio: rimanere disoccupato o accettare un lavoro che non lo appassiona?
Il cognato gli offre di andare a lavorare in Remax per qualche mese in attesa del lavoro giusto, ma senza saperlo semina la passione in Enrico. Comincia a lavorare come agente immobiliare, dopo i primi sei mesi risulta il migliore dell’ufficio. Dopo il primo anno Enrico Carugo è tra i primi 50 venditori (su 1300) per poi passare tra i primi 25. Per un caso, uno dei primi clienti è il suo ex datore di lavoro dei tempi dell’Università, quando Enrico lavorava in fiera per guadagnare qualcosa. Per un altro caso Remax gli propone di diventare formatore per gli agenti italiani di gestionale e sistemi d’agenzia e lui accetta mettendo a frutto gli studi universitari. Tutto torna, sempre.
‘La tua vita sembra guidata dal caso, è solo una mia impressione?’ “No, non ti sbagli. Ma in qualche modo c’è sempre un filo conduttore. Durante l’università ho lavorato in fiera e come ti ho detto ho ritrovato il mio capo come cliente. Poi un amico mi ha proposto di andare a lavorare con lui dopo il servizio civile in un’agenzia che si occupa di mutui. Poco dopo ho trovato lavoro in banca e poi alla Remax. E se ci pensi la mia esperienza in agenzia mi ha favorito sia per l’offerta della banca che per quella di Remax. I clienti arrivano per passaparola o per conoscenze personali, che tutto sommato sono casi ben favoriti dalle azioni” ‘
Scusa Enrico ma la rubrica parla di passione, di persone che hanno seguito un sogno e ce l’hanno fatta. Come la mettiamo col caso? Qual è il valore aggiunto che ci metti?’ Sorride. “Il caso ti indica la strada. La passione ti fa seguire l’indicazione. Senza passione non ci sono risultati, senza impegno non arrivi da nessuna parte. La passione ti stimola a diventare ogni giorno migliore, la ragione a metterci l’impegno e raggiungere gli obiettivi. E’ un gioco di squadra, quello tra caso, passione e impegno.”
Quindi il segreto è essere sempre aperti alle opportunità? “Il segreto, secondo me, è la correttezza, la trasparenza. Il fatto di essere una brava persona. Una visione positiva della vita, poi, dà un grande valore aggiunto. I clienti tornano da me e mi segnalano ad amici e conoscenti perché non ho mai cercato di approfittare delle situazioni e mi sono sempre impegnato a raggiungere accordi vantaggiosi per entrambe le parti (venditori e acquirenti, ndr) Ho sempre preso molto sul serio tutto quello che ho fatto, mi sono impegnato in ogni cosa senza doppi fini, senza pensare al denaro. L’obiettivo è la soddisfazione: mia, dell’azienda, del cliente. Il guadagno segue l’azione corretta” Bel punto di vista, davvero.
Ricapitolando: il caso fa nascere la passione e impegno e determinazione fanno raggiungere gli obiettivi? “Esatto. Fare le cose con passione e impegno porta al successo, sempre.”
Questa visione positiva è un dono di nascita o la impari con il tempo? “Credo che si possa e si debba imparare. La mia più grande insegnante è stata una bambina malata che ho incontrato al Camp che un giorno mi ha detto ‘Nessuno è perfettamente sano, ognuno ha i suoi problemi. L’importante è affrontarli con un sorriso’”
Il Camp? “Già, il Dinamo Camp, un soggiorno per bambini con malattie croniche. Perché se vuoi parlare di passione, te ne racconto un’altra: il volontariato. Sono volontario in ambulanza, faccio parte della nazionale agenti immobiliari di calcio, con cui gioco per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, e collaboro con il Camp come supporto per i bambini. In ufficio abbiamo deciso di destinare una piccola donazione al Dinamo Camp per ogni vendita andata a buon fine. La quota per il sostentamento di un bimbo per un anno è di 2.000 euro e ci fa piacere pensare di far parte del successo di questo progetto. Sembra paradossale, ma dal volontariato ricevi più di quanto dai. Ogni attività mi dà un’energia straordinaria, che riverso nel lavoro”
Ottimismo, altruismo, passione. Se dovessi scegliere uno dei tre ingredienti? “Sceglierei tutto: il volontariato”
Ho incontrato Enrico Carugo qualche giorno dopo: era riuscito a concludere la vendita importante che mi ha spinto ad intervistarlo. Forse è proprio vero, non bisogna smettere di crederci.
Per contattare Enrico Carugo: www.remax.it/ecarugo oppure sulla sua pagina Facebook
Latest posts by Sabrina Antenucci (see all)
- Il coronavirus è in salotto - 10 Aprile 2020
- Nasce Cultura Identità, mensile fuori dagli schemi - 2 Febbraio 2019
- A che servono questi quattrini?, all’EcoTeatro - 1 Febbraio 2019
Irene Antonucci, il nuovo sorriso della tv italiana
Sylvie Lubamba, solidarietà a Salvini
Risotto al burro e timo con tartufo bianco
Cambiare la nostra idea di cambiamento