Espadrillas: quando la moda non passa mai

Semplici, leggere, facili da indossare, essenziali, ma non sempre. Le espadrillas corrono sui decenni cavalcando e scavalcando mode e trend del momento. Senza artifici e né fronzoli, hanno trasversalmente conquistato il mondo diventando la scarpa più democratica e unisex della storia e tornando alla ribalta nel corso degli anni con una periodicità costante e disarmante. Le espadrillas sono il tipico esempio di un capo di abbigliamento umile riabilitato dal mondo fashion grazie a reinterpretazioni che lo rendono non solo contemporaneo. E oggi il salto di qualità è incontestabile: le espadrillas sono salite in passerella e tutti i più grandi nomi del fashion system le amano.
La fabbricazione rudimentale delle espadrillas nonché la semplicità dei materiali con cui sono fatte, le fa risalire ai tempi antichi, forse usate già da Greci e Romani. Uno stile di scarpe da ritenersi simili alle espadrillas sono state scoperte in una grotta spagnola e risalgono a quasi 4.000 anni fa. Tuttavia, i primi riferimenti più specifici si trovano nel MedioEvo. Possiamo tranquillamente affermare che le espadrillas sono “stilisticamente decollate” nel 1200, quando sono state indossate dai soldati per secoli. La loro origine sembrano essere i Pirenei, l’Occitania e la Catalogna. Tutto è documentato almeno dal 1322, quando un documento scritto in Catalano descrive espardenyes “espadrillas”.
Il suo grande centro di produzione era Mouleon comune che si trova nella parte nord-est del Paese Basco francese, nello storico territorio di Zuberoa. Il creatore delle espadrillas appare a Mouleon nel 1850 acquistando materie prime, organizzando e distribuendo il lavoro a domicilio e raccogliendo il prodotto finito che poi vende ed esporta. Questa attività è in rapida espansione grazie ai massicci ordini fatti dal Brasile e dal Venezuela. Negli anni ’60 la concorrenza, soprattutto asiatica, diventa sempre più evidente. Nel 1985 a Mauleon le fabbriche di espadrillas che nel 1946 erano circa quarante sono rimaste cinque.
In Aragona queste scarpe sono chiamate esparteñas. In alcune regioni invece sono anche chiamate alpargatas. Espadrilla è un termine francese che deriva dalla parola in lingua occitana, che a sua volta deriva dal vocabolo catalano espardenya. In catalano significava un tipo di scarpe fatte di espart, il nome catalano di sparto, una pianta mediterranea nerboruta usata per fare le corde.
Negli anni le espadrillas si affermano dapprima nella scena politica argentina durante il periodo di Juan Domingo Peron in associazione con la classe operaia, successivamente in Uruguay e Cile dove sono più comunemente usate d’estate per andare in spiaggia o per le attività all’aperto. Le espadrillas sono costruite utilizzando una tela superiore forte con punta e tomaia tagliate in un solo pezzo, cucito con una corda unica ai lati e con suole corda di iuta o di canapa. Spesso avevano lacci avvolti intorno alla caviglia per tenere le scarpe al loro posto e sono indossate indifferentemente da uomini e donne. Sono molto leggere e di buona aderenza al suolo. Si tratta di una scarpa molto cool che non passa mai di moda: la tela di cotone permette la ventilazione del piede e la fibra di iuta assorbe il sudore. E’ bene notare che la fibra di iuta è molto igroscopica assorbe circa il 17% di umidità molto di più del cotone 8%, per non parlare delle suole di gomma.
La fabbricazione delle espadrillas è generalmente più complessa dei sandali ordinari. Le suole di juta sono la parte di lavorazione più complessa. Le fibre di juta vengono prima intrecciate insieme meccanicamente. Poi, la treccia viene inserita in uno stampo a forma di suola, con un trattamento termico per ottenere la forma corretta, dopo di che viene fissata con punti di cucitura verticali. Quindi può essere, volendo, inserito lo strato inferiore di suola vulcanizzata. Infine, il tessuto è cucito sulla suola.
Un tempo erano calzature usate dai contadini, poi le espadrillas sono cresciute in popolarità, soprattutto in Catalogna e nei Paesi Baschi, dove molti uomini e donne le indossavano durante i mesi primaverili ed estivi. Le Espadrillas moderne sono realizzate soprattutto per le donne, anche se vi sono alcuni modelli per uomini. La suola delle espadrillas può essere piana, a piattaforma o cuneiforme, e può essere in fibra naturale o in corda di fibra sintetica, o materiali sintetici flessibili che imitano la corda. La tomaia può essere fatta di qualsiasi materiale, e possono avere punte aperte o chiuse, dorsi aperti o chiusi. Le Espadrillas cominciarono a diventare di moda negli Stati Uniti verso la metà del XX secolo, ovvero quando iniziarono ad ottenere popolarità agli occhi del pubblico grazie a nomi famosi come Grace Kelly, John. F.Kennedy, Ernest Hemingway e Pablo Picasso che, indossandole, contribuirono a sdoganare queste scarpe, trasformando la calzatura una volta indossata dai contadini in un accessorio popolare e di tendenza. Lo stesso Yves St. Laurent, negli anni ’50, modificò le espadrillas con l’aggiunta del nastro e delle suole allo stile originale trasformandole da calzature funzionali a calzature di moda. Moda che fu poi rilanciata negli anni 1980 grazie al successo della serie televisiva Miami Vice per ritornare prepotentemente nei nostri guardaroba, negli anni duemila.
I nuovi stili di espadrillas sono rimasti fedeli ai disegni tradizionali delle scarpe originali, ma con tessuti e colori sempre nuovi che spaziano dal classico, all’eccentrico, al sapore bohemien. Il loro revival oggi è una storia spesso di amicizia o di famiglia. Di sentimenti. E non soltanto di un’estate al mare. E’ una storia di vecchi sapori mai dimenticati.
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