Expo, a nutrire il pianeta sarà la… Lombardy

E no, l’inglese proprio non sembra essere il forte di una città che si prepara ad accogliere milioni di visitatori stranieri per Expo.
Dopo la magra figura rimediata con “But your ticket” sui cartelloni, utilizzando “but” al posto di “Buy” (comprare), ecco un’altra perla.
E’ vero, se si va su wikipedia o su alcuni siti come tripadvisor, la Lombardia viene chiamata “Lombardy”, ma a voler essere pignoli (e ligi alle regole della traduzione) i nomi propri non andrebbero tradotti.
E la visione di quel “Lombardy” sbandierato, letteralmente, sul Palazzo della Regione Lombardia ha fatto inorridire chi l’inglese lo conosce sul serio.
Probabilmente chi ha realizzato il maxiposter, piuttosto che preoccuparsi di affidare la traduzione a un interprete o a un traduttore, ha deciso che bastava il traduttore di Google. O aveva un nonno emigrato a Brucculin.
Intanto sul web gli internauti non si sono lasciati sfuggire un’occasione talmente ghiotta: Maroni è diventato Marony, il commento più gettonato è stato “very pirla” (con riferimento all’obbrobrio di Verybello).
E’ partita la trasformazione di parole italiane in inglese semplicemente mettendoci una Y alla fine. Un po’ come quando da bambini per giocare a Zorro si parlava spagnolo mettendo una esse finale a tutte le parole: “andiamos a giocares”.
Ma noi non avevamo organizzato l’Expo.
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