Fassone attacca Sala: “Poco equilibrio di giudizio”

Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ‘bacchetta’ il sindaco di Milano, Beppe Sala. Tema del contendere, manco a dirlo, la situazione economica della società rossonera che già aveva creato un’aspra polemica a distanza durante la trasmissione Sky Calcio Show, andata in onda domenica, in cui la conduttrice Ilaria D’Amico aveva parlato del mercato rossonero definendolo “ottimo” se però ci fossero “le coperture finanziarie”. Forse inconsapevole (difficile) del ‘fattaccio’, il primo cittadino è caduto nella medesima gaffe in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Inter e Milan? Da una parte c’è una proprietà forte e ricca bloccata per motivi politici, dall’altra il Milan che è una grande scommessa e tende a comprare molto a debito”.
Un concetto che non è andato giù a Fassone e ai milanisti. E, visto che fare il ‘silenzio stampa’ con il Comune di Milano (con cui c’è peraltro in ballo la questione stadio) non è possibile, la risposta del dirigente rossonero è stata garbata, ma diretta. “E’ sempre la solita minestra”, ha detto Fassone ai microfoni di Premium Sport, prima della partita vinta in Macedonia con lo Shkendija. “Quando ho letto sulla Gazzetta dello Sport l’intervista ci sono rimasto male, perché sono parole che vengono da una persona autorevole, che penso sia il sindaco di tutti i milanesi, non soltanto di una parte. Mi sarei aspettato più equilibrio di giudizio”. Ma Fassone non si ferma, e ‘attacca’ anche i cugini dell’Inter: “Quando leggo che una squadra ha una proprietà forte e ricca mentre l’altra è una scommessa che compra a debito, che se non va in Champions l’anno prossimo sono guai seri, penso che alla fine debbano contare i fatti e lo abbiamo già detto più volte. Il nostro debito è due volte e mezzo inferiore a quello dei nostri cugini. Comprare a debito, se riferito alla proprietà, 180 milioni su 740 rappresentano il 20%. Gli investimenti fatti fino ad ora sono: 740 milioni per comprare il club, 100 milioni per ripianare le perdite della scorsa gestione, più di 200 milioni di mercato, 37 milioni di aumento di capitale già fatti, 25 milioni di aumento di capitale nei prossimi due mesi. La smetto di snocciolare numeri per non annoiare, ma credo che i fatti contino più delle parole. Le parole le lascio a chi in questo momento è preoccupato dal Milan”. Numeri che dovrebbero porre fine alla querelle, previa replica da parte del sindaco, che si auspica abbia più a cuore l’economia della città che quella delle sue squadre di calcio, o dell’Inter, chiamata a sua volta in causa dal proprio dirimpettaio calcistico.
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