Fear The Walking Dead. Passato, presente e futuro

Passaggio di consegne tra Fear The Walking Dead e The Walking dead. Lo spin-off della serie più famosa del mondo chiude una terza stagione deludente e pensa già al futuro.
Fear The Walking Dead ha sempre sofferto della sindrome della sorella minore. E non una sorella minore qualsiasi, una che ha una sorella maggiore intelligente, bella e di successo. Pronti, via! E tutti a pensare che la piccolina fosse tanto perfetta quanto la grande (che a dire la verità nelle ultime due stagioni qualche ruga ha iniziato a mostrarla). L’episodio pilota, trasmesso da AMC il 23 agosto del 2015, superò i dieci milioni di telespettatori, con il mondo della TV già pronto a gridare al miracolo. Già dal secondo episodio, però, le cose cambiarono e la serie concluse la sua prima annata con una media di 7,6 milioni di telespettatori. Dati che comunque farebbero la fortuna di tante altre serie TV.
I problemi arrivarono con la seconda stagione che, nel 2016, superò i 6 milioni di telespettatori solo al suo esordio, per chiudere con una media di “soli” 4,19. La stagione tre, appena conclusasi, iniziò con un tiepido 3,11 milioni per chiudere con poco più di 2 milioni di media. Un tracollo. Specialmente se pensiamo che si tratta di uno show da prima serata della domenica. Uno spazio che, a cominciare da questo fine settimana, vedrà il ritorno proprio di The Walking Dead.
Ed a dire la verità, un tentativo coraggioso di invertire la rotta e di far crescere l’audience, Robert Kirkman e Dave Erickson – autori di Fear The Walking Dead – lo avevano pure fatto, “uccidendo” uno dei personaggi principali della serie proprio all’inizio della sua terza stagione. Purtroppo però, tutto questo è servito a poco. Nelle puntate successive la trama si è impantanata, i nuovi personaggi hanno convinto meno di quelli vecchi e stantii e, soprattutto, di quel coraggio iniziale si sono perse le tracce.
Quando qualcuno tenta di ripercorrere le orme di un successo enorme ha l’obbligo di dover eccellere. Non è sufficiente riproporre le stesse cose del proprio predecessore, perché questo – prima o poi – non basterà più. Il peccato mortale di questa serie è stato esattamente questo; dalla fine della prima serie in poi si è occupata più di scimmiottare The Walking Dead che di mostrarci qualcosa di nuovo.
E che occasione hanno sprecato i signori di AMC! Le possibilità di sviluppare una storia diversa c’erano eccome ed invece abbiamo rivisto un gruppo improvvisato di sopravvissuti prima intraprendere un viaggio (proprio come nelle prime stagioni di The Walking Dead), e poi difendere un luogo che sembrava essere diventato casa (come la prigione abbandonata o la stessa Alexandria, sempre per fare un parallelo con l’altra serie).
I personaggi hanno fatto il resto. Non abbiamo visto gente del calibro di Rick e Daryl. Madison Clark (una mono-espressiva Kim Dickens) alterna momenti da Wonder Woman ad altri dove compie azioni di una stupidità inconcepibile. I suoi figli Nick e Alicia danzano tra crisi esistenziali, improvvisa saggezza e atti di eroismo tanto repentini da risultare fastidiosi. Tra i nuovi arrivati, l’unico che ha messo un po’ di pepe alla storia è Troy (Daniel Sharman) ma, molto probabilmente, non lo rivedremo nella stagione numero quattro.
Una quarta stagione che AMC ha già confermato e che, probabilmente con un certo anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista, vedrà un congiungimento delle due serie a tema zombie del Network americano. Vedremo se, in questo caso, due feriti faranno un morto o se, invece, troveranno la soluzione miracolosa dei rispettivi guai.
Personalmente, dubito che l’unione possa funzionare. Non vedo molta compatibilità caratteriale e ideologica tra i personaggi delle due serie, ed immagino che – dopo il prevedibile picco di ascolti dovuto alla curiosità iniziale del pubblico – la serie principale finirà per inglobare l’altra. Magari mantenendo un paio di personaggi nel cast, ma senza lasciare troppo spazio a ricordi o successivi spin-off.
Un tentativo che – ora più che mai – è d’obbligo per AMC, che non può certo ammettere il fallimento di Fear The Walking Dead in un momento in cui perfino The Walking Dead scricchiola (gli ascolti pur essendo eccellenti mostrano un trend negativo per le ultime due stagioni). E se il matrimonio non funzionerà, non sarà nemmeno troppo difficile o doloroso chiedere il divorzio. In fin dei conti potranno sempre dire che quello era il piano fin dal principio. Noi, per il momento, archiviamo volentieri Fear The Walking Dead e ci prepariamo all’ottava stagione di The Walking Dead, con la curiosità di vedere se i nuovi episodi riporteranno la serie di punta di AMC al successo esemplare dei primi anni.
Concludiamo con una comunicazione di servizio. Dalla prossima settimana torneremo alla programmazione normale di Spoiler Alert. Lunedì serie TV, venerdì cinema. Sempre con la stessa passione.
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