Film hard, club privé e festini in casa: l’Italia dello scambismo dopo il coronavirus

Il mondo variegato dello scambismo e dell’erotismo, più o meno casereccio, condito all’italiana, è stato sicuramente fra gli aspetti, forse meno noti, ma altrettanto colpiti dal coronavirus. Se il ‘vizietto’ dell’aperitivo è stato pesantemente condizionato dall’espandersi del virus, figurarsi quello che appaga altri appetiti, ancora più intimi, molto ludici e, va detto, appannaggio di una nicchia, nemmeno troppo esclusiva, di singoli e coppie alla ricerca della trasgressione quotidiana. Per scoprire meglio come siano andate le cose in questo spicchio di Milano ‘esclusiva’, ci siamo rivolti a tre personaggi, fra i protagonisti delle ‘notti folli’ del piacere e del divertimento senza compromessi.
Club privé, spese d’affitto insostenibili
I club privé sono la colonna portante e un punto di riferimento per lo scambismo italiano. Porti che si dichiarano ‘sicuri’ e nei quali è possibile dare libero sfogo, senza alcun giudizio morale da parte di terzi, ai propri desideri. Ma come hanno reagito e come potranno reagire questi cosiddetti circoli molto privati di fronte a quella che sembra la catastrofe per antonomasia per coloro che fanno dell’incontro diretto e intimo con degli sconosciuti uno stile di vita? Ne abbiamo parlato con il responsabile del Nautilus, uno dei locali storici della Milano ‘trasgressiva’.
“La realtà è che tutti, in Italia, sono in crisi. La mia idea? Riapriremo nel marzo 2021, difficile che sia prima”. Un brutto colpo, per un locale dedicato esclusivamente all’incontro. “In realtà noi non siamo solo un locale di scambismo, Siamo anche un club di drag queen e trasformismo, ma sicuramente non siamo nati per questo. Siamo anche un circolo ricreativo, e programmeremo delle giornate artistiche, in cui ospiteremo opere di pittori e scultori, tutte a tema erotico. Si tratta di eventi in cui il distanziamento sociale potrà essere controllato. Ma in questi casi saremo noi a dover pagare gli artisti e quindi sarà solo un modo per mantenere i contatti con i nostri clienti che, nella maggior parte dei casi, sono anche nostri amici. Se poi ci aggiungiamo le spese per l’affitto…”.
Cambierà l’approccio dell’italiano medio nei confronti di realtà come queste? “Guardi, io rientro nella categoria degli ottimisti. Ho una convinzione e le faccio un esempio: stamane mi sono gustato seduto sul marciapiede un caffè. Una piccola cosa, ma il piacere di averlo preso al bar è stato unico. Io, di solito, non esco al ristorante. Ma, adesso, andare a mangiare una pizza sarà la prima cosa che faccio. Da noi non viene gente che ‘passa e va’, ma persone che vogliono stare bene incontrando degli amici. Ecco perché la gente tornerà”.
Festini in casa, l’organizzatore: “Solo con chi conosco bene”
Dagli incontri più o meno ‘ufficiali’, gestiti regolarmente in associazioni e circoli privati, passiamo a quelli molto più ‘ufficiosi’. E’ il mondo dei festini hard casalinghi, organizzati ora da questo singolo oppure da quella coppia, serate più o meno numerose, party spesso ‘conditi’ dalla presenza di qualche piccola ‘star’ del porno. In questo caso il nostro ‘caronte’ è Mark, 40enne conoscitore di privé, esperto del mondo hard milanese e lombardo ma, soprattutto, ‘gentil organisateur’ di numerose serate ‘made in salotto’, dove mariti compiacenti lasciano la propria moglie in simpatica balìa di maschi convenuti per l’occasione.
Mark è più pessimista sul futuro dello scambismo, almeno quello ufficiale e a breve termine: “Non credo che la gente andrà a cuor leggero in un club privé senza conoscerlo bene, un posto in cui talvolta l’igiene è scarso, per incontrare coppie o donne prezzolate che fanno sesso di gruppo con sconosciuti”.
Il giudizio di Mark è impietoso. “Si finisce per ritrovarsi con un gruppo di persone che non si conosce. E chi si fida? In uno spazio buio dove respiri, ansimi, ti muovi con tutto il corpo, gomito a gomito con perfetti sconosciuti. Io non ci andrei, almeno finché non sarà debellato il virus e non verrà trovato un vaccino. Sarebbe come andare in una sauna, in uno stadio, in cui le protezioni ovviamente sono impensabili. Questi club non avranno vita facile”.
Gli incontri in casa invece… “A casa propria, invece, se uno vuole fare una festicciola con amici noti e che si sa non frequentino abitualmente certi locali, non la escludo a priori. In casa siamo tutti ‘adulti e vaccinati’ e con un interesse in comune. Quindi, perché no? Magari a giugno o luglio, quando tutto sarà più calmo. Se poi uno possiede un bel giardino dove poter fare prima un pranzo o una cena, meglio ancora. Certo, io non inviterei chi so per certo vada a fare delle orge nei privé. In tanti anni di feste ho conosciuto molte persone. Farei una certosina selezione e poi…”.
Film porno, la parola ad Alex Magni
Dai club privé ai festini casalinghi, l’ultimo capitolo è quello dei video hard. Ancora più particolari, se dal mondo ‘amatoriale’ attingono i propri attori, come nel caso della CentoXCento dell’ormai notissimo Alex Magni, colui che ha preso ‘in mano’ il testimonial (che avevate capito?) dell’eros ‘alla casalinga’ inaugurato negli anni ’80 dalla famosa ‘porno moglie’ Jessica Rizzo. Alex vive in Toscana, ma a Milano è stato spesso, per girare una serie di casting e scoprire nuove ‘star’ da lanciare nel mondo boccaccesco dei suoi film.
“Tutto quanto rientrerà nella normalità” afferma sicuro. “I numeri, del resto, sono già in calo. Questa è un’influenza con complicazioni polmonari. Poi non ne devo parlare io, anche se ormai ne hanno parlato tutti, ognuno dice la sua, sono tutti virologi”. In questo periodo avete ‘girato’ lo stesso dei film? “No, non si è fatto niente”. Ma avrete un protocollo da seguire? “Non c’è un protocollo, noi siamo amatoriali e non abbiamo una tabella di marcia”.
Magni scopre le carte dell’attività che lo vede protagonista: “Noi facciamo il ‘comic hard alla toscanaccia’. La CentoXCento non siamo noi, ma siete voi. Non è pornografia, è una cosa unica. Io sono l’addetto al casting e lavoro come collaboratore esterno. Nasco come animatore, e così ho cercato di sdrammatizzare questo mondo del porno. A noi ci piace ridere e scherzare e siamo diventati un fenomeno nazionale. Siamo famosi anche nelle comunità italiane all’estero. Una vota siamo stati chiamati da una coppia italiana che vive a New York… se mi arriva la 50enne cicciona, io ne faccio una star, magari solo per quel pomeriggio”.
Un pensiero su quanto è accaduto: “E’ stato come vivere una terza guerra mondiale. Forse si stava troppo bene prima, c’era troppo per tutto e per tutti”.
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