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Cronaca e AttualitàInterviste
Home›Cronaca e Attualità›Franco Denari di Eataly net: gli errori sono opportunità

Franco Denari di Eataly net: gli errori sono opportunità

By Sabrina Antenucci
11 Settembre 2015
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Il primo impatto è destabilizzante. Arrivi da un Amministratore Delegato con un curriculum importante, ti aspetti il solito manager rampante ingessato in un doppiopetto o agghindato in stile Lapo e ti trovi un sorriso informale in jeans e t-shirt. “Ciao, scusa per il ritardo, ma i ragazzi di New York avevano un problema e gli ho dato una mano”. Saltiamo quindi i convenevoli e passiamo direttamente al tu? Cosa rispondo? Insomma, sono completamente destabilizzata. Lui si dirige verso il suo ufficio, capisco che lo devo seguire e mi adeguo senza rispondere. Si siede dalla mia parte della scrivania, tranquillo e disponibile, sorride e mi dice “Benvenuta, Sabrina. Da dove cominciamo?”

Faccio fatica a tenere le redini, con Franco Denari. E’ evidente che il manager di Eataly net è abituato ad andare dritto al punto e lavorare per obiettivi.

Franco Denari

‘Vorrei sapere la tua storia, ai lettori racconto come si arriva al successo, qual è il percorso, dove si trova la motivazione. Lo trovo utile per far girare energia positiva, per ridare fiducia alle persone. Ti va di iniziare a parlarmi di te dall’inizio? Strada facendo ti farò le domande necessarie’  Sorride e si rilassa.
“Vengo da Casal Monferrato, un posto molto bello dove però gli sbocchi professionali sono minimi: appena raggiunta la maggiore età decido di venire a Milano e trovare un lavoro che mi piaccia. In questa città devi frequentare gli aperitivi per conoscere le persone, quindi mi adeguo immediatamente e infatti trovo un lavoro. Una softwarehouse che opera nel mondo delle radio e della TV. Hanno bisogno di una persona che vada a New York, mi offro e… inizia tutto così. Lavoro nel futuro della comunicazione digitale, i risultati sono ottimi. Un giorno arriva anche una sorpresa nella sfera personale: dopo 15 anni io e mio padre ci risentiamo. Decidiamo di fare una vacanza insieme e torno in Italia per una settimana. Saluto i colleghi in ufficio a New York, nelle Torri Gemelle. Non rivedrò mai più quell’ufficio e non ringrazierò mai abbastanza quella vacanza.

Dopo il disastro torno comunque negli Stati Uniti, nella Grande Mela si vive un’energia fortissima dopo la tragedia: la gente non si siede, ha voglia di ricostruire, e io voglio essere lì con loro. L’azienda per cui lavoro però decide diversamente, e mi fa rientrare in Italia. Tra i nuovi clienti entra la società di Caterina Caselli, che durante una riunione mi sente parlare di musica digitale (una sua grande passione, ndr) e mi offre un lavoro. Nasce Sugar net, di cui divento socio minoritario, che per prima entra nel mercato del futuro della discografia con progetti visionari. L’amministratore delegato è Giancarlo Turola, persona straordinaria, che diventa il mio maestro. Dopo 5 anni Turola mi obbliga ad iscrivermi all’Università, che frequento la sera dopo il lavoro. Durante il corso di studi entro in contatto con un professore di marketing strategico che è consulente di McKinsey. Mi offre un lavoro in un team che andrà a sviluppare un progetto di vendita di polizze assicurative on line. Accetto, e partecipo alla nascita di Genialloyd.“ Lo interrompo.

Sembra di sentire la storia di Forrest Gump. Sembra che ti trovi sempre al posto giusto al momento giusto .
“In parte è vero, ma non credo al caso fine a se stesso. La vita ti offre delle opportunità, sta a te coglierle al volo.”

Franco Denari maratona

Come si fa a riconoscere quelle giuste?
“Devi avere coraggio, visione e seguire la tua passione. Essere disposto a rinunciare a tanto, quando ami quello che fai, tutti i tuoi pensieri e il tuo tempo sono per il tuo progetto. La vita privata viene molto sacrificata.”

Quindi la ricetta è passione, visione e coraggio?
“Non solo, devi essere perseverante. E avere voglia di sbagliare”

Non ho capito.
“Certo che hai capito, devi avere voglia di sbagliare. Dagli sbagli impari moltissimo solo se sei disposto ad accettarli. Devi sapere che sbaglierai e che ti riprenderai, è l’unico modo per superare la paura.”

Inizia la parte interessante, insisto con le domande.

La tua carriera, dopo il progetto di McKinsey, procede veloce: a 27 anni ricopri per la prima volta il ruolo di amministratore delegato, per 5 anni vivi altri successi. Poi? “L’azienda per cui lavoro viene venduta e io non condivido la visione dei nuovi investitori. Lascio il lavoro e torno a casa per una pausa di riflessione. Durante la mia pausa, mi rendo conto che nessuno vende cibo e vino di qualità on line. Apro una micro azienda e inizio a girare  per le varie regioni alla ricerca di aziende produttrici che vogliano sposare il mio progetto. Faccio 73 presentazioni, senza grandi successi L’ultima è a Fontanafredda. Il direttore commerciale ha un volo per Chicago la mattina dopo: lo prenderemo insieme. Quando torno, incontro Oscar Farinetti, creatore di Eataly, gli parlo della mia idea. Al secondo incontro decidiamo di entrare in società, nasce Eataly net.”

Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo iniziato ad intravedere il percorso. Perché all’inizio sembrava che fosse tutto facile, una coincidenza dietro l’altra, un successo dietro l’altro. Quando inizia a parlare liberamente scopriamo che sì, Franco Denari trova delle opportunità incredibili. Ma se prendiamo solo l’ultimo esempio ci rendiamo conto che ha fatto 73 presentazioni prima di avere un riscontro, che ha girato l’Italia in lungo e in largo investendo del denaro senza sapere se avrebbe mai ottenuto un ritorno, ha preparato una valigia in 12 ore e si è imbarcato su un volo senza pensarci troppo ed è entrato in società con una persona che aveva incontrato una sola volta. Questo è carattere. Forse è questo il vero segreto, quello che si intende ‘seguire la passione’. Glielo faccio notare, sorride.

Franco, permettimi di rifarti una domanda: qual è il segreto?
“Ci devi credere, Sabrina. Ci devi credere davvero tanto. Non devi crearti un piano B, altrimenti stai già pensando al fallimento. Non devi ipotizzare un fallimento, altrimenti sei già caduto. Devi crederci fino alla fine, cadere e rialzarti.”

Tu, di fatto, non sei mai caduto… Ride, ci pensa un attimo. Poi mi fa il regalo più bello che potessi ricevere: dismette i panni del motivatore e mi racconta un episodio.
“Ti dirò una cosa che non ho mai detto a nessuno. Quando ho aperto la mia società e ho iniziato a girare l’Italia, non pensavo di dover investire tutti i miei risparmi. Poco dopo, mi sono reso conto che la realtà era diversa da quello che avevo programmato e mi sono trovato al punto di non ritorno. Investire tutto, ma proprio tutto, nel mio progetto o tirarmi indietro. Ho puntato tutto sul progetto, rinunciando a tutto il resto. Compreso il mutuo, che non ho pagato per ben 11 mesi. Ho investito tutto quello che avevo. E ho vinto. Se avessi tentennato o avessi cercato di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte non sarei qui. E’ questo il segreto: devi essere disposto a tutto per raggiungere l’obiettivo. Devi assumerti dei rischi. Devi essere convinto che ce la puoi fare”

Realizzo immediatamente cosa si intende per ‘uomini vincenti’. Persone come Denari hanno la stoffa, la coerenza e l’energia necessaria per far diventare un sogno un progetto vincente. E’ caduto, si è rialzato, ha vinto. E non ha timore di raccontarlo, anzi.

Posso scriverlo questo?
“Certo. Se serve a chi sta pensando di iniziare un progetto, scrivilo. E’ la paura di cadere che ti blocca, non la caduta. Quando cadi ti rialzi. Quando hai paura rimani fermo”

Chiacchieriamo ancora un po’, ma ci vorrebbe un libro per raccontare tutto. Mi dice che pesava 108 kg e che a un certo punto decide di dimagrire. Perde 30 kg e inizia a fare le maratone. Quest’anno sarà a quella di New York per la quarta volta. Mi racconta del suo team, 10 ragazzi che lo seguono da 10 anni e con lui hanno preparato cartoni, diretto progetti, risposto al telefono e gestito risorse. Mi spiega come si costruisce un team vincente basando tutto su fiducia e motivazione. Mi apre un mondo che, purtroppo, non riesco a far stare nelle battute imposte da un giornale. Ma nel raccontarci come si cade e ci rialza ci ha fatto il regalo che sogniamo di avere ad ogni intervista.

(da Italiapost.info)

 

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