Fuorisalone 2015: l’altra faccia della medaglia

Lo scorso 14 aprile si sono aperti i battenti del Fuorisalone, evento internazionale dedicato interamente al design di ogni fattispecie. Milano è invasa da turisti ma anche da tante persone comune attratte dalla particolarità dell’esposizione: design, moda, food … e dagli aperitivi gratuiti. In effetti secondo la interior designer intervistata da MilanoReporter, il Fuorisalone ormai ha perso il suo fascino iniziale: non è più così esclusivo come qualche anno fa. Ci spiega che sono in troppi a intrufolarsi alle presentazioni solo per accaparrarsi gadget, stuzzichini e bicchieri di vino. Si è perso il vero spirito di questo evento: lo spirito di condivisione e aggiornamento. E l’aggiornamento è parte integrante del suo lavoro. Laureata in al Politecnico di Milano, la ventinovenne collabora con diversi studi di architettura e design per interni nella città meneghina, da libera professionista. Per raggiungere questo obbiettivo ha dovuto sostenere diversi stage e tirocini, sia durante il percorso universitario, sia l’anno successivo alla laurea. Afferma che comunque è necessario impegnarsi molto per entrare in questo mondo: per lei non è stato difficile, data la sua immensa passione.
In questi giorni frequenta i diversi eventi «per vedere le nuove proposte e per tenermi aggiornata sulle nuove tendenze e nuove soluzioni di arredo che si possono concretizzare in rivestimenti, oggetti, forniture». Ma qual è stata la sensazione predominante la tua prima volta al Fuorisalone? «la prima volta è stata il primo anno di università, a sostituzione delle lezioni in aula; è stato bello vedere tutte le cose nuove di questo mondo da me inesplorato all’epoca».
Commenta poi l’affluenza di stranieri alle esposizioni: «ce ne sono tantissimi – dice – e vengono da tutte le parti del mondo. Penso che dopo la Settimana della Moda sia l’evento più importante per Milano». Di designer stranieri ce ne sono parecchi, famosissimi; in tanti arrivano dall’Europa Settentrionale ed espongono le proprie opere di design in zona Lambrate. Continua la ragazza: «sicuramente i turisti stranieri accorsi in città durante questa settimana sono qui apposta per visitare il Salone del Mobile e il Fuorisalone, un po’ meno interessati e competenti sono i milanesi alla ricerca dell’aperitivo, anche se comunque è sbagliato generalizzare visto che molti italiani sono famosissimi designer».
Cosa suggeriresti a un giovane che volesse intraprendere la tua stessa strada? «Decidete solo se avete una forte, fortissima passione per il campo perché di certo non è un lavoro facile. Se siete innamorati di architettura e design seguite questa strada perché vi darà tantissime soddisfazioni. È un campo in cui va avanti solo chi sa fare il suo lavoro, servono un’alta competenza a livello teorico e molta creatività per sbaragliare la concorrenza».
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