Galli: “Ancora lontani dal picco”

Massimo Galli, ordinario dell’Università di Milano, direttore del reparto Malattie infettive dell’ospedale milanese Sacco, ospite del programma “L’Aria che Tira”, condotto da Myrta Merlino, parla senza peli sulla lingua, come suo solito, e non si fa illusioni sulla durata dell’infezione da Coronavirus, anche se getta un velo di speranza relativamente al numero delle vittime del contagio.
“Il numero reale dei casi è superiore”
“Il numero reale dei casi è sicuramente superiore a quello di casi registrati – ha detto Galli -, che sono spesso persone che necessitano il ricovero. E’ evidente che siamo ben lontani dal picco epidemico, e bisogna evitare a tutti i costi che l’infezione si estenda al Centro e al Sud. Questa è una situazione in cui combattiamo tutti”.
“Non facciamoci illusioni sulla durata”
Poi, relativamente all’alto tasso di mortalità: “Se si registrano solo i casi che sono sintomatici, evidentemente il numero di morti è maggiore, e così la percentuale, invece di quella che si registrerebbe se si registrassero anche i casi meno gravi. In Corea hanno fatto tamponi a tappeto – ha proseguito il medico – e pertanto hanno potuto segnare l’uno per cento di mortalità, essendo non grave tra l’altro la maggioranza di chi viene infettato. Se si guardano i morti a causa di polmonite in Cina, salta fuori che la mortalità in questi casi sta fra il 10 e il 15 per cento. Secondo Galli, infine, “il distanziamento sociale è importantissimo, ma gli italiani non si facciano illusioni sulla durata (del Coronavirus, ndr). Non possiamo raccontare loro balle”.
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