Genevieve Xhaet: Il fascino della mia donna d’antan

Genevieve Xhaet, giovane designer con padre belga e mamma italiana: un mix esplosivo di culture che da subito incuriosisce ed attira. Dotata di uno stile naturale, si nutre di passioni che arricchiscono ciò che produce: arte contemporanea, design e ricercate muse ispiratrici, eleganti e piene di personalità. Genevieve produce e distribuisce eccentrici copricapi di classe. Ha iniziato con i turbanti e poco a poco ha affiancato cappelli in lana per la stagione invernale, fasce e cappellini per l’estate. Genevieve è l’anima pulsante di Flapper, brand nato nel 2003, dopo anni di esperienza negli uffici stile di Jil Sander, Malo, Drumor, Hlam, Cruciani e Barbisio, storico cappellificio Italiano. Genevieve decide di mettere a frutto la sua grande passione per i cappelli, rinvigorita dal lavoro svolto per questo storico cappellificio italiano che ancora oggi lavora dando la massima importanza all’artigianalità e al made in Italy. È convinta, e il tempo le sta dando ragione, che per avere successo bisogna trovare un prodotto di nicchia, sempre nuovo, di grande qualità e séduisant. Basta guardare la distribuzione per capire che il futuro di questa ragazza è tutto in discesa.
Flapper prende il nome dalla nota generazione di giovani donne anglosassoni che, dal periodo liberista, di turbolenza politico sociale degli anni ’20, nato subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale iniziò ad ascoltare musica jazz, a tenere i capelli corti e ad accorciare la lunghezza delle proprie gonne. Le Flappers ostentavano il proprio disprezzo per tutto ciò che all’epoca era considerato come comportamento rigoroso, da brave ragazze. Bevevano alcolici alla stregua degli uomini, trattavano argomenti concernenti la sessualità in maniera molto disinvolta e libera, non disdegnando il sesso occasionale, fumavano in pubblico, guidavano da sole e violavano le norme sociali e della morale del tempo. Dopo anni di privazioni e paure, gli anni ’20 aprivano una nuova epoca di ottimismo e benessere. La società è intrisa da un nuovo senso di libertà che porterà a chiamare questo decennio “gli anni ruggenti”. Nel campo della moda, questa cessa di essere solo per l’élite e si apre al popolo. Razionalismo e passioni geometriche per arte e architettura influenzano la moda. Ora gli abiti hanno linee dritte, i tessuti sono morbidi, la vita è bassa e le gonne diventano sempre più corte. I cappelli vengono tagliati corti e sono o cloche o turbanti. Anche l’ideale di bellezza cambia radicalmente. La donna è vista e si sente come un’eterna adolescente.
Genevieve è una donna charmant e di grande cultura. Sin da bambina è affascinata dalle donne eleganti e con forte personaltà. Donne come la talentuosa Zelda Fitzgerald che spesso indossava importanti copricapi con assoluta nonchalance. La linea di turbanti di Genevieve, rievoca dunque le donne di altri tempi interpretate in chiave contemporanea. Il suo ideale di donna, che evoca “la ragazza dall’orecchino di perle” di Jan Vermeer, è un’isola di artigianalità e unicità. I suoi turbanti sono funzionali e non solo decorativi. Sono sicuramente ma indossabili anche di giorno e facili da trasportare in borsa. Si sposano perfettamente alla frase di Lee Miller, fotografa di guerra ai tempi del nazismo, a cui la stilista si ispira: “Cerco una combinazione utopica di libertà e sicurezza”. La donna Flapper è una donna consapevole e all’avanguardia, sofisticata, disinvolta, ironica, esuberante e sempre slegata a regole e convenzioni. E Genevieve è tutto questo.
Flapper è nato come una piccola capsule collection costituita da circa dieci modelli. Genevieve ha pensato a tutto, dal commerciale al retail, e solo in un secondo momento si è appoggiata ad uno showroom di Milano. Ci tiene a spiegarmi che ogni copricapo richiede una lavorazione che va dalle due alle tre ore per un risultato 100% “(Hand)Made in Italy”. E’orgogliosa del suo lavoro di ricerca sui materiali: dal filo di lana con applicazioni di lurex ai tessuti inglesi di stampo maschile che ama da sempre, tartan, pied de poule e occhio di pernice, tutti di grammatura dai 100 ai 350 g. ai lini, ai cotoni e alle sete.
Con la sua voce allegra e piena di entusiamo Genevieve mi racconta che la collezione P/E 2017 è ispirata alla protagonista del libro di Pierre Louÿs, Aphrodite. L’autore cercava di esprimere una sensualità pagana con la perfezione dello stile. Afrodite, dea greca dell’amore e della bellezza, nata dalla schiuma nelle acque di Paphos, sull’isola di Cipro si rispecchia nell’Afrodite moderna che ama, vive nella metropoli ed esce con un turbante. Perché il turbante è un copricapo inusuale ma pieno di fascino, seducente e funzionale. Si può arrotolare e mettere in tasca grazie alla morbidezza dei tessuti. Ha solo due taglie, in quanto all’interno ha un’utile coulisse. E, i colori, a parte qualche incursione di oro, sono sempre tinte pastellate e facilmente abbinabili. E la sua mente corre, corre alle prossime collezioni da disegnare, dove vuole inserire qualche capo spalla che vada a completare la sua fascinosimma donna.
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