Giro d’Italia, Porte si ritira

E’ costato caro il primo tappone dolomitico a Richie Porte ( Team Sky), dopo le cadute, le penalizzazioni e il pesante ritardo accusato nella tappa di ieri, mezz’ora di ritardo da Landa, il tasmaniano ha deciso di non partire martedì da Pinzolo direzione Aprica.
Dei quattro big che, alla partenza da Sanremo, dovevano giocarsi il Giro d’Italia ne sono rimasti due: Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) e Fabio Aru (Astana). Uran (Etixx-Quickstep) e Porte sono naufragati in queste due settimane di corsa. Se per l’australiano del Team Sky non è una sorpresa, non ha mai ottenuto grandi risultati nelle corse a tappe, al contrario è sorprendente la crisi di Uran, anche se spiegabile. Il colombiano ha infatti contratto nei primi giorni di corsa una bronchite che lo ha penalizzato nelle prime tappe della corsa rosa. Dopo la bronchite è arrivata la caduta nell’autodromo di Imola, infine la deludente cronometro dove ha terminato a oltre due minuti da Contador. Ieri la resa definitiva: otto minuti da Landa, poco meno da Contador e Aru, e la definitiva uscita dalla classifica generale.
Per Porte invece il Giro non è mai iniziato. L’australiano non è mai stato protagonista in corsa se non per cadute o il cambio ruota poi costatogli la penalizzazione di due minuti. Questo per il leader del Team Sky è l’ennesimo deludente grande giro, sintomo che forse i leader del team britannico devono cambiare cavallo su cui puntare per il dopo Froome.
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