Ibrahimovic affonda l’Inter, il Milan vince il derby

Il Milan batte l’Inter per 2-1 e fa suo un derby che vale, incredibilmente, la testa della classifica, ma soprattutto la presa di coscienza di come la squadra rossonera sia gruppo vero e sempre più consapevole di avere possibilità reali di rimanere là in alto, tra le prime. Se, come dovrebbe essere nelle previsioni, di certo scudetto non sarà, le aspirazioni di entrare fra le ‘top four’ che verranno premiate con l’ingresso in Champions League è reale.
Ibrahimovic dominatore assoluto
La partita è stata un monumento tutto dedicato a Zlatan Ibrahimovic, protagonista per i 90 minuti dell’incontro, autore di giocate mirabili e dei due gol che hanno deciso la partita, entrambi nel primo quarto d’ora di gara, il primo riprendendo un calcio di rigore pregevolmente respinto da Samir Handanovic, il secondo al volo su crosso di Rafael Leão. L’Inter ha avuto il merito di non mollare mai, di riaprire il match a metà della prima frazione con Romelu Lukaku, complice l’ennesimo svarione del sempre più sopravvalutato Gianluigi Donnarumma, ma nel serrate finale è stata tanto confusionaria quanto il Milan calmo e preciso nei disimpegni, anche se poco ficcante in contropiede.
Oltre a Ibrahimovic, nel Milan bene Franck Kessie, autentica diga di centrocampo, Alexis Saelemaekers, stantuffo sulla fascia, e Leão, sempre molto mobile in avanti e autore dello splendido assist in occasione del secondo gol. Nell’Inter male la difesa, mentre gli uomini di esperienza si sono sentiti poco. Perfetto, soprattutto nella prima ora di gioco, l’attacco, con la coppia composta da Lukaku e Lautaro Martinez a spadroneggiare nell’area milanista, prima di spegnersi alla distanza, anche se ancora Lukaku ha avuto due grosse occasioni nel finale.
Molti i tifosi fuori dello stadio
Da segnalare, prima della partita, diversi assembramenti di tifosi di entrambe le squadre fuori dello stadio, e l’iniziativa della Curva Sud rossonera di scortare in motorino e bandiere alla mano, il pullman della squadra fino a San Siro. Qualcuno ha lanciato anche petardi e fumogeni, e anche le cosiddette ‘distanze Covid’ non sono state rispettate. E alla fine sono spuntati anche gli striscioni inneggianti alla vittoria.
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