IF, la dieta dei due giorni
Tutte pazze per la dieta IF. Dietro le due letterine si nascondono le parole inglesi Intermettent Fasting, cioè digiuno intermittente. Lo hanno fatto, fra le tante star, Miranda Kerr e Christie Turlington, così diverse per fisico ed età, raggiungendo una forma splendida. Nata sulla base degli studi scientifici che hanno dimostrato come la restrizione calorica abbia diversi benefici sul peso, la pressione, i livelli di colesterolo e in un’ultima analisi sulla longevità, oggi la dieta IF si vede declinata in varie versioni. La più efficace ed equilibrata è l’opzione della restrizione energetica, che diventa un digiuno intermittente e modificato: sono concesse soltanto 500-600 calorie, per due giorni la settimana non consecutivi. Quanto peso si può perdere? Lo spiega a MilanoReporter.it il dottor Dott. Alessandro Saibene, responsabile del Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica IRCCS Ospedale San Raffaele: «Premesso che per dimagrire sarebbe sufficiente seguire le semplici regole di una buona educazione alimentare, possiamo comunque concederci qualche settimana, non più di 4 o 5, per perdere circa 4-5 chili. La raccomandazione è di riservare i giorni di digiuno modificato a quelli più tranquilli, in cui non si fa attività fisica: non possiamo chiedere troppo al nostro organismo». La dieta IF ha basi scientifiche, come dice il dottor Saibene: «Quando l’organismo è a corto di carburante, il cervello entra in allarme perché la sopravvivenza è la cosa più importante. Così si attivano immediatamente alcuni ormoni, fra cui quello della crescita, che favoriscono il consumo di grasso e un’accelerazione del metabolismo». Alcune versioni della IF sono più restrittive di altre e non prevedono, durante il digiuno modificato, l’assunzione di carboidrati di alcun tipo, puntando soprattutto sulle proteine. Dice il dottor Saibene: «Mi sembra un’impostazione veramente squilibrata. Possiamo ottenere comunque il dimagrimento concedendoci a colazione i carboidrati, importanti per il buonumore: verranno bruciati più in fretta, come suggeriscono gli studi di cronobiologia, la scienza che studia come cambiano i ritmi biologici durante le ventiquattro ore. Più che demonizzare i pochi zuccheri del mattino, ricordiamoci di fare attività fisica durante i giorni “normali” in modo da non perdere tonicità». In ogni caso durante i giorni di digiuno modificato si potrebbero avere dei cedimenti e i crampi della fame indurci in tentazione. Per resistere, beviamo molto, come suggerisce il dottor Saibene: «Tisane senza zucchero, acqua e limone, poco the per le sue proprietà eccitanti: i liquidi creano massa nello stomaco e attenuano la sensazione di fame. Inoltre l’idratazione è ancora più importante in questi giorni perché si assumono meno liquidi dal cibo».
Menù ristretto ma corretto
Un esempio di come si possono ripartire le 600 calorie durante il giorno del digiuno modificato. Raccomanda il dottor Saibene: «Con queste indicazioni non dovrebbero esserci problemi di giramenti di testa o mancamenti ma se ciò dovesse accadere, interrompere subito e riprendere la normale alimentazione».
Colazione: due fette biscottate, una tazza di the verde (ricco di antiossidanti), un bicchiere di latte per assicurarsi una dose di proteine.
Pranzo: un piccolo petto di pollo da 100 grammi con verdure bollite o ai ferri. Per i vegetariani: sostitutire la carne con legumi.
Cena: 150 grammi di nasello al vapore con verdure: Per i vegetariani: un hambuerger di soia.
E durante il giorno, bere tanto fra acqua e tisane.
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